mercoledì, maggio 30, 2007

Meno cinque.

Domattina tra le 10 e le 12 di qui - tra le 11 e le 13 italiane - mandatemi tanti pensieri positivi.

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martedì, maggio 29, 2007

A questo posto ancora non ci credo (edizione "Geek Girls' Paradise").

Su Cosmopolitan (Cosmopolitan!) si dà per scontato che David Tennant sia un fanciullo per cui provare sdilinquimenti d'ogni sorta.

(A me è bastato come si toglie la cravatta per far colpo su Martha Jones per dichiararmi persa.)

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Il mio nome

è Doonesbury. Alex Doonesbury.

(Magari. Non sono nemmeno così intelligente. Come si vedrà dai miei esami. Che mi porteranno a non combinare un cavolo nella vita. E sarà tutta colpa mia.) (continua ad lib.)

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venerdì, maggio 25, 2007

Gli altri non esistono.

In qualunque Paese civile, nessun politico meno che estremista vorrebbe essere visto insieme a un prelato che dichiara che il Paese è (o deve essere) unito dall'avere tutti la stessa religione - incidentalmente, quella di cui lui è capo.

In Italia, no.

(Il prossimo italiano che mi dice "ah, ma in Inghilterra i musssssssulmani sono tutti integralisti e vogliono prendere il potere e fare uno Stato islamico", gli rido in faccia. Posso?)

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giovedì, maggio 24, 2007

Teologia in cucina.

Partendo da un racconto che ci ha fatto il Mastroviti (i fondamentalisti cristiani ai vertici della Fox cancellano le serie di fantascienza perché blasfeme: il Secondo Avvento di Cristo sarà tra qualche mese), il marito si lancia in una tirata - letteralmente - apocalittica.

RdM: Beh, io ci credo*.
Zef: Se ha buon senso, ne ha avuto abbastanza del mondo. Col cavolo che torna.
RdM: Se c'è una cosa che si intuisce dai Vangeli, è che di buon senso non ne ha così tanto.
Zef: Se tu non credessi in Dio, saresti atea.
RdM: Ma che ho detto? Ho detto che ho letto i Vangeli!

*Ci credo davvero, che tornerà. Ma non credo che sarà tra qualche mese. Non credo si possa sapere quando - anzi, credo sia al limite della blasfemia fare di questi conti.

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giovedì, maggio 17, 2007

O|mo|fo|bì|a, n, f.s.: Scarsa sicurezza della propria eterosessualità.

Una battuta facile facile letta su una cartolina e un po' di rassegna stampa e blog pochissimo divertente per la Giornata Mondiale Contro l'Omofobia.

Iniziamo dalla notizia più agghiacciante: il presidente di Arcigay Milano viene minacciato e malmenato mentre è in una pizzeria milanese. Nessuno fa nulla, la polizia arriva con calma. Ovviamente, niente scorta: non è un prelato, è solo un gay.

A mo' di colonna sonora, due articoli di Avvenire. Il primo è "noi vogliamo bene agli omosessuali, li perdoniamo; perché continuano a pretendere uguali diritti e dignità?". Il secondo è una rielaborazione della cara, vecchia "lobby gay potentissima che impone l'omosessualità a tutti": mancano giusto massoni ed ebrei, ma non manca un momento surreale "noi non siamo omofobi. Non perché non lo siamo"...

Segue un angolo informativo: Bugie testamentarie da Metilparaben. Per i vostri dibattiti su DiCo, PaCS e matrimonio per tutti.

In chiusura, finalmente, qualcosa di positivo - e uso il termine nel senso più ampio: Giovanni Franzoni parte dal Family Day e spazia tra Vangelo e politica in uno splendido articolo di Riforma.

Sperando si stia meglio l'anno prossimo.

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Siamo tutti Hohenstaufen.

Vediamo un po'.

Il nichilismo, a dirla tutta, non è proprio il mio genere. A parte occasionali crisi depressive, ma quelle direi che non contano. Il relativismo, in compenso, mi sta simpatico: mi sembra molto meglio dell'assolutismo, soprattutto di matrice teocratica. E quindi, aborto e eutanasia li vorrei liberi - e non intenderei praticarli su di me. Penso che l'idea di "qualità della vita" abbia senso, che sia anche utile per aiutare chi è svantaggiato: ché "tutto va bene, Madama la Marchesa" è il modo migliore per continuare a far stare bene quelli che stanno bene, e gli altri se va bene non ci sono, e se va male stan lì a soffrire per offrire quadretti edificanti - ma mai sono persone con diritti.

Segue: arroganza e violenza: diamine, sono un essere umano. Ma non ho mai fatto guerre, e trovo il terrorismo ributtante. Poi: "delimitano gli spazi del riconoscimento dell'altro e chiudono l'accoglienza verso chi è diverso per etnia, cultura e religione, mantenendo situazioni e strutture di ingiustizia sociale". Diamine, non avrei potuto dirlo meglio. Ma forse non parliamo delle stesse persone.

E poi ancora: "la verità della dualità sessuale" mi sfugge - e mi sfugge da prima che capissi di essere bisessuale, da prima che sapessi cosa sia il sesso: da quando avevo sette anni e turbavo le maestre raccontando come mio papà facesse la spesa e mia mamma rimettesse a posto l'impianto elettrico di casa. La "libertà di autodeterminazione di sé" mi sembra che sia uno degli elementari diritti umani. E, infine, il matrimonio: io sono donna e bisessuale, e il mio marito l'avrei sposato che fosse maschio o femmina, e chiunque provi a toccarmi lui o il nostro matrimonio lo stronco alle ginocchia prima e alle gonadi poi. (Ehi, l'ho detto, non escludo di essere violenta.)

C'è altro? No, non pare.

E così ho capito perché mi piacciono i capelli rossi.

(Grazie a Farfi per aver suggerito un grande titolo.)

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lunedì, maggio 14, 2007

Figli.

Mark di Tom ha l'argomento definitivo, se non a favore del dare figli ai gay[*], contro il darne indiscriminatamente agli etero.

[*] Che poi i gay i figli li abbiano o se li prendano (soprattutto le lesbiche, per ovvi motivi), leggi o non leggi, è un'altra e serissima questione.

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Cinque motivi

per tenere un blog - via Babsi Jones.

  1. E' qualcosa di gratuito. Non è un lavoro, non è un dovere. Anche se mettete le publicità, penso vi venga in tasca più o meno quanto a fare una collana e venderla a un'amica in cambio di una torta. La libertà che ne deriva è estremamente empowering.
  2. Per le persone che incontri. D'accordo, io sono un caso estremo, ho incontrato mio marito. Ma se penso alla varietà delle esperienze dei commentatori di questo blog, o dei blog che leggo - posso contare cuochi, architetti che fanno altro, matematici, informatici, filosofi, economisti, fotografi, professori, scrittori, traduttori, italianisti, giornalisti, critici cinematografici e sto dimenticando sicuramente qualcuno (segnalate nei commenti, grazie).
  3. Per coltivare passioni, e scoprirne. Per scrivere (o commentare - e qui ci si lega al punto 2) un post puoi finire a leggerti il Codice Civile. Se non ci credete, guardate i commenti qui.
  4. Per imparare. Impari a scrivere un po' di più, finalmente libero (vedi punto 1) dai temi scolastici ma anche legato a una scrittura "pubblica" e "periodica", che ti obbliga a un rigore anche superiore a quello dei famigerati "temi liberi" - ad esempio, impari che citare le fonti non è un optional. Inizi a imparare a domare un computer. E - di nuovo - impari cose che mai avresti pensato (ma amagari avresti sempre voluto) sul mondo, attingendo alla conoscenza di chi ti sta intorno (vedi punto 2) o a quella che ti costruisci per te (punto 3).
  5. La delicata miscela di pubblico e privato che si realizza in un blog. C'è qualcosa del salotto settecentesco: se penso al corteggiamento con mio marito, M.me de Merteuil sarebbe orgogliosa di me; ma anche lo scambio di conoscenze di cui al punto 4 è profondamente illuminista (l'Abate Nollet oggi terrebbe un aggregatore, no? E D'Alembert impazzirebbe per wikipedia...). E ovviamente qualcosa di profondamente ultra-moderno, come la disponibilità immediata di una vasta mole di informazioni.

(Cadavrexquis nota anche: "per conservare la memoria". Quanto ha ragione.)

La palla passa a ComidaDeMama, .mau., TheRatRace (quando tornano), AnelliDiFumo, Aelred, LaPiccolaCuoca - e al mio pluricitato marito.

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domenica, maggio 13, 2007

(occhi spalancati)

Women, di Melissa P..

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sabato, maggio 12, 2007

Ed è meglio che non pensi a quanto sono indietro con gli altri esami.

Le perfect hash function mi fanno sentire come se mi avesse investito un TIR di Lexotan.

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venerdì, maggio 11, 2007

You had me at "shittin' sunshine".

We are going to buy this house together! And we're going to have babies and raise a family and grow old together and I'm going to make you so happy you'll be shittin' sunshine!! GOT IT?!

A un numero dalla conclusione della saga, dopo averci fatto sospirare quattordici anni - contate che la qui presente scribacchina quattordici anni fa era un'adolescente con educazione cattolica innamorata della propria vicina di banco - Katina Marie Choovanski e Francine Peters sono due donne bellissime. Due donne vere, carne e ossa e muscoli, non due modelle di carta e plastica. E lo fanno, finalmente.

"It's just me, babe. For better or worse, just me... Fat, happy and madly in love with you" "Then I love you... and you can call me baby." "C'mere baby."

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giovedì, maggio 10, 2007

Di amore, orgoglio, accettazione - e nemici.

Dopo aver letto l'inizio di un post. Il primo paragrafo, e poi non ce l'ho fatta, ho iniziato a scrivere. Ho finito di leggere - e ho riletto, ché a tanta vigliaccheria non ci credevo - mentre scrivevo.

(No, niente link perché ne ha già troppi.)

Ecco, io non so se lo dica credendoci, o per esercizio di retorica (in vista di esercizio di potere, magari, immagino, ma forse anche solo inebriato dalla propria parlantina - scritta in questo caso, ma lo senti che si ascolta declamare mentre batte sui tasti). Ma quell'esercizio, o quella fede, vanno a uccidere gente, a distruggere vite, a ferire quotidianità di amori. E quella quotidianità è la mia, ché io sono sempre (e sarò sempre, sempre orgogliosa) una di quelli lì, anche se formalmente - e di quel formalmente, di cui sono orgogliosa (di nuovo: dell'amore si deve essere orgogliosi, lo spiegava anche Arlene Greenbaum in Feynman a suo marito, e suo marito decenni e Nobel dopo si commuoveva e raccontava - ed era orgoglioso), sono orgogliosa, dicevo, di far sfoggio al dito ogni istante ché ogni istante sono orgogliosa di quel formalmente, di quel formalmente di cui quelli come lui quasi mi fanno vergognare, ché si battono perché quel diritto sia un privilegio o peggio ancora della lotta perché non lo sia fanno un'occasione di onanismo di retorica, e mi insozzano il mio amore nel momento in cui gli dò forma e lo mando per il mondo, legato al mio dito e al mio cuore.

Ora: io tendo a considerare tutte le esperienze umane degne di nota. In particolare sono convinta che il sesso e la fede - le forme dell'amore, al dunque - siano al di là del giudicabile. Posto che coinvolgano adulti consenzienti, davvero: come il Buon D*o ti dà in sorte di amare L*i e gli altri esseri umani, te lo prendi in sorte e ci vivi insieme cercando di farne il meglio che puoi. Tutto lì.

E lui scrive che in fondo - il trucchetto retorico non è nemmeno dei più nuovi - chi accetta l'amore e chi lo cancella in fondo sono la stessa cosa, visto che sono tutti e due in piazza. E quindi meglio andare dalla parte con i muscoli più grossi - e poco conta che sia quella che vuole cancellare gli altri, sono grossi, vorremo mica perdere tempo con i perdenti. E io ho di nuovo sedici anni e sono l'unica al mondo che, e mi sento morire. E io ho quasi trent'anni, e sono felice e sposata e bisessuale e orgogliosa di quel che sono e ho fatto, e amo profondamente la pace: ma quest'uomo è mio nemico. Un nemico per cui provo odio, mio malgrado, che mi fa morire, che combatterò finché ho fiato, ché ne va della mia vita.

E non ho nemmeno paura di linkarlo.

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lunedì, maggio 07, 2007

Ma il problema è l'Alka-Seltzer.

Da qualche tempo la qui presente scribacchina si trova ad assumere una sostanza letale.

Va bene, ne prendo una dose per cui al più ho la bocca secca e le gambe che tremano un po', e quest'ultimo effetto dovrebbe passare (e spero passi in fretta, ché qui ci sono degli esami da passare e a letto si finisce sempre a lasciar da parte i libri e a finire a scrivere post - appunto): resta il fatto che quando il dottore ha iniziato a prescrivermela ha convocato la qui presente e il gentile marito per una lezioncina di un'ora su "se la signora inizia a dormire troppo o vomitare andate subito in ospedale a controllare che la concentrazione nel sangue non sia oltre i limiti, e mi raccomando niente prole finché dura il trattamento".

Ora, la qui presente e il marito vivono in un Paese in cui gli antidolorifici "da banco" si trovano al supermercato. Quella cosa che in Italia è vista con orrore, ché porta la gente a mandare giù Alka-Seltzer come fossero mentine e a strafogarsi di aspirina (ovviamente con la CocaCola, e tra dieci minuti voglio vedervi tutti in acido). Tant'è vero che per procurarmi la mia sostanza io

  1. porto al farmacista la ricetta in cui il medico ha scritto principio attivo e dose - giorno per giorno
  2. mostro la mia tesserina che dichiara che sono in cura con quel principio attivo lì
  3. mi sento un ripasso della lezione di cui sopra mentre il farmacista prepara
  4. la dose esatta, giorno per giorno, di quello che devo assumere,
  5. lo mette in una scatolina su cui scrive il mio nome e la dose che devo assumere, giorno per giorno.

Ho appena sentito mia madre, ha ritrovato e buttato via quel che è avanzato dall'antidepressivo che prendevo quando ero in chemioterapia, dieci anni fa.

Ovviamente, nulla in confronto ai rischi dell'Alka-Seltzer.

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Fossi a Parigi, mi trasferirei in cantina.

Sono l'unica geek che nota una certa somiglianza tra Nathan Petrelli

Nicolas Sarkozy

e Nicolas Sarkozy?

Nathan Petrelli

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venerdì, maggio 04, 2007

(intanto, dalle parti del mio ombelico)

(No, non sono incinta.)

Stanno succedendo un po' di cose. Ovviamente nel mese e mezzo prima degli esami, così non perdo tempo a preoccuparmi dei voti quando ci sono cose più interessanti con cui fare i conti.

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Terrorista, di fatti.

Oggi a Londra è prevista una temperatura di 20 gradi, il cielo è un po' nuvoloso ma potebbe cambiare.

L'articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana inizia con le parole: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione."

Ho sposato mio marito a un anno esatto da un ennesimo episodio londinese di fanatici religiosi con la passione per gli esplosivi.

"Un corpo immerso in un fluido riceve una spinta dal basso verso l'alto pari al peso del fluido spostato."

Ultimamente anche dalla Chiesa Cattolica si sono sentite voci molto autorevoli contro la teoria dell'evoluzione.

La Chiesa Cattolica ha negato i funerali a Piero Welby (come peraltro a Wolfgang Amadeus Mozart), non a Augusto Pinochet.

e-alla-i-pigreco-più-uno-uguale-zero.

E già che ci siamo. Non pochi politici cattolici hanno cercato di stabilire un'equivalenza tra omosessualità e pedofilia, al fine di ostacolare leggi che permettano alle coppie omosessuali (alcune delle quali con figli) di vivere il proprio amore più tranquillamente.

Un prete cattolico che sia a conoscenza di abusi su minori è tenuto a non denuciare il fatto, pena la sospensione a divinis o addirittura la scomunica.

Ho appena rinnovato il contratto d'affitto per un anno.

Sto ascoltando i Led Zeppelin, Immigrant Song.

Per una rassegna blog, un po' di punti di partenza (poi continuate di trackback e commenti): Angelo/The Rat Race, Marco/Montag, Sasaki Fujika, Aelred, Titollo, Babsi Jones, Sciltian/Anelli Di Fumo, parte 1 e parte 2, Luca Sofri/Wittgenstein, e dulcis in fundo Leonardo. (Dimenticavo: Disorder e Francesco Costa.)

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