giovedì, luglio 28, 2005

A sabato prossimo.

Amsterdam. Non per togliere alcunché a Marco dal nick bradbury-truffaut-iano e Elena la Signora delle Anguille. Ma non vedo proprio l'ora di incontrare l'omonima bionda.

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lunedì, luglio 25, 2005

Scribacchina in recupero.

Festeggio (grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie). Mi dedico al fiancé. Leggo. Vedo film che mi mancavano. Gironzolo. Penso (anche a quello che voglio fare da grande, o almeno nei prossimi anni). Mangio bene (nelle ultime settimane di tesi sono andata avanti a gallette di riso). Forse capisco. Anzi: quasi certamente. Venerdì, Amsterdam.

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martedì, luglio 19, 2005

Quel che ricordo.

Ricordo che la sera prima sono andata in quel posto che non è un Senato Accademico (come diceva Hilbert) per un'attività tipicamente femminile ed estiva, e uscita da lì mi sono presa delle quasi-zeppe di sette centimetri (a occhio) arancioni. Ricordo che alle undici e mezza stavo ancora stampando lucidi. Ricordo che la mattina su Fox davano il primo episodio di Buffy, giusto a metà tra la penultima e l'ultima prova. Mi è sembrato di buon auspicio. Ricordo che l'Augusta Genitrice era vestita molto di azzurro (io: come al blograduno piacentino). Ricordo che arrivata a Pavia ho spedito i genitori al bar e mi sono intrufolata nel Dipartimento per riorganizzare le idee; e dopo cinque minuti sapevo esattamente cosa dire. Ho ciciarato un po' con i dottorandi, carini e premurosi. Ricordo che il mio amico M. e la mia sorella at heart sono usciti a Binasco e io ho pensato "cazzo, questi arrivano domattina". Ricordo che il prof. aveva una maglietta molto rossa, e .mau. non me lo aspettavo così alto. E il fiancé era bellissimo e quasi più emozionato di me, anche se non lo mostrava. Io invece ero molto più calma di quel che sembravo. Proviamo come vanno messi i lucidi. Il custode (il nostro Hagrid, anche fisicamente): "Bacchetta laser?" L'Ineffabile: "No, che ci acceca la commissione." Usciamo. Il fiancé fa la stessa battuta. Evidentemente ero molto meno calma di quel che mi sentivo. Per un po' c'è stata la pupattola. Dei ventiepassa lucidi sono stati usati solo gli esempi (con un effetto di trasparenze che si incrociavano non male, me lo dico da me), la paginata delle definizioni per evitare di perdere tempo a parlare di classi di Thom, i teoremi per far vedere quanto sono belli, e tre pagine scritte fittefitte di prodotti cap che sono stati passati rapidamente sulla lavagna per fare un po' di terrorismo (stile: quei tre libri di topologia in bibliografia non sono lì per bellezza). Li ho anche fatti ridere. La battuta sulle ipotesi limitate di razionalità nel caso degli agenti di borsa era stata preparata con l'Ineffabile, la chiusura sul non giocare come strategia possibile (perché i film che ti hanno segnato l'infanzia tornano fuori nei momenti più inaspettati) era improvvisata. Ricordo che il bar di ingegneria era deserto. Ci chiamano. Dieci minuti abbondanti. Ci sparano i voti. Io ancora non sono sicura di quel che ricordo di aver sentito. Strette di mano. Dopo una pinta di birra con il sottofondo rilassante del papino, di Farfi e di M. che discutono di tour inizio ad avere un po' di controllo sulle mie ginocchia. E meno male, ché per strada c'è anche l'inevitabile incontro tra il mio corredo di genitori al completo e la metà femminile di quello del fiancé. Sonno, pastasciuttona. Potter. Ho ripreso a dormire solo sabato sera.

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venerdì, luglio 15, 2005

Mi hanno dato dei numeri, e pure delle lettere.

110 e lode. Ah. Eh. Ehhh. Oh. Da. Da. Da. Guuuu.* Grazie a tutti quelli che c'erano, e a quelli che hanno telefonato, e mandato messaggi e imboccallupo. Ma grazie davvero. I dettagli in seguito - le dita sono ancora un po' tremebonde. [*vediamo se qualcuno coglie la citazione.]

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mercoledì, luglio 13, 2005

Meno nove (lucidi), meno cinquantaqualcosa (ore).

Faccio a mano. Il tempo è troppo poco per metterci anche il destreggiarmi con le slide in latex bene quanto vorrei (e gradirei anche dormire, e qualcosa di più delle quattro ore che ho riposato nelle ultime tre notti - se non è chiedere troppo). Si taglierà sull'ultimo teorema (buono, è una palla), si mette una forma estesa dopo aver fatto i doppi carpiati per evitarle nella pupattola (fa la sua porca figura). L'esposizione sarà abbastanza divulgativa: si lasceranno cadere un paio di date a uso degli storici/didatti che rappresentano una buona fetta del pubblico, si racconterà la storia dell'imprenditore e del monopolista (la forma estesa di cui sopra); il delirio di coomologia e omologia è lasciato a un lucido che lascio da leggere all'algebrista della commissione, per dimostrarle che (diamine) nonostante il mio ultimo esame abbia fatto pena io so essere una semimatematica con i controfiocchi. Mi dicono che, alla fine, ascolterà solo l'Ineffabile. Si fa e si farà, comunque, del nostro meglio: condizione per cui - nonostante la strizza e il sonno e la tensione e - lo dico pianopiano, ma: mi ci sto pure divertendo.

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giovedì, luglio 07, 2005

Murphy.

Alle 19:35 si è piantata la stampante per mancanza di inchiostro azzurro. La pupattola è attesa in copisteria domattina alle 8:30. Ho reso uniforme la notazione delle strategie pure a colpi di pagine in .pdf. Mancano ancora otto cose (di cui una seria, una paccosa, e due che non farò). Continuo a ripetermi che probabilmente non la leggerà nessuno (nemmeno l'Ineffabile Relatore). Sta quasi funzionando. Quasi. [Alle 2:55] Delle otto cose mancano la seriopaccosa (copiare un po' di Hirsch), la paccosocreativa (commentare in giro per la pupattola quello che sto facendo senza fare esattamente copiaincolla dall'introduzione [che mi pare sia venuta piuttosto bene: e se non è venuta bene, comunque non ho tempo di riscriverla]) e il solito Lefschetz da riguardare. Ho deciso che quel c***o di prodotto cap che è il mio incubo da un mese lo do alla brutalona (ma con un po' di intorni per stare sicura sulle dimensioni [le implicazioni sessuali che si possono leggere in questa frase sono pesantisisme]), e il pippone sul gioco dell'ultimatum lo lascio per la presentazione. [Alle 5:35] In questa tesi si applicano tecniche topologiche ai giochi interpretati dal punto di vista ''evolutivo'' per dare alcune condizioni sulle componenti degli equilibri di Nash visti come stati stazionari e per trovare un legame tra l'interpretazione ''evolutiva'' e l'interpretazione ''strategica''. Mi sento (quasi) intelligente. [Alle 5:37] Particolarmente potente è il concetto di equilibrio strategicamente stabile. Mi sento (quasi) Yoda. [Alle 6:55] Chiuso! Ora, a stampare (grazie alla mamma).

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domenica, luglio 03, 2005

Voi non ci crederete,

ma il lemma 1.5 del capitolo 5 di Differential Topology di Hirsch può essere la lettura più esaltante del mondo. (Non devo riprendere in mano i teoremi di densità degli spazi di funzioni! Non devo riprendere in mano i teoremi di densità degli spazi di funzioni! Giubilo e gaudio!) Ah, già, il lemma. Una mappa continua tra due varietà può sempre essere approssimata da una mappa C-infinito a lei omotopa. Non è dolce? Non è gentile da parte delle mappe continue essere così disponibili ad essere omotope, e non è ammirevole quanto le mappe C-infinito sanno essere servizievoli?

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sabato, luglio 02, 2005

Perché vale la pena fare matematica/7.

Per trovarsi alle quattro e mezza di notte a pensare battute assolutamente nerd sull'assonanza tra Leigh Brackett e Lie bracket (e sì che mi occupo di tutt'altro).

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