sabato, marzo 26, 2005

Un cattolico può criticare il Papa?

Sì. Certo, se lo fai in Italia e sul Corriere devi essere tradotto con cura non ecccelsa (le chiese cristiane: cattoliche, ortodosse e riformiste? È Calvino, non Fassino...). E devi dividere la pagina con un articolo di Messori che non risponde tanto alle tue tesi quanto spiega ai lettori come tu sia un mezzo debosciato fricchettone, un matto che pensa che la fede possa convivere con la democrazia: non fia che nel nostro naturalmente cattolicissimo Paese si rischi di prendere sul serio un mezzo eretico. Non entro nel merito delle tesi di Küng (almeno non questa volta): il mio interesse è quello di un'amante della libertà di pensiero e di una cittadina laica (nonché cristiana e non cattolica) di uno Stato democratico in cui la cultura dominante identifica sempre più la morale e l'etica con quanto dettato da una religione, e una religione sempre meno democratica. E di un essere umano fondamentalmente curioso del mondo, che su (quasi) ogni argomento avrebbe piacere di sentire una polifonia di voci diverse che discutono più che un coro da stadio che concorda rumorosamente.

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Casa nuova,

ancora in costruzione; scatole di post da sistemare e template da pittare di nuovo. Se ve lo state chiedendo: la signora nella foto si chiama Sonja, o Sofia, oppure Sofja, o anche Sophie. A undici anni cercava di far colpo su Dostoëvskij suonandogli Beethoven (risultato: Fëdor Michailovič ci provò con la di lei sorella), più grandicella si dice abbia ispirato Ibsen per Casa di Bambola (ma non presterei tanta fede a tutti questi pettegolezzi); ovviamente la sua foto sta lì per ben altri motivi - sì, insomma, era una matematica. Altre signore potrebbero girare da quelle parti, o financo dei signorini. Intanto: benvenuti, non fate troppo caso al disordine che ci metterò un bel po' a rigovernare, accomodatevi, grazie della visita. A presto.

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