martedì, aprile 29, 2008

Un letto.

Se a qualcuno a Milano o dintorni interessa un letto a soppalco dell'Ikea, di legno, a una piazza e mezzo, ottimo stato, mi contatti su restodelmondo@gmail.com per sapere dove andare a prenderlo.

(Fatemi sapere anche se conoscete associazioni meritevoli a cui può servire.)

Update: il letto è stato preso.

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sabato, aprile 12, 2008

L'eufemismo del secolo.

"...we will follow the more detailed proof of..."

Perché "seguiamo la dimostrazione riveduta e corretta*, perché quella dell'articolo originale inanella errori, di stOmpa e non, su cui abbiamo tirato accidenti per un mese circa" suona un po' male.

*gentilmente fornita dall'autore, a cui dovrei fare un busto di cioccolata.

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venerdì, aprile 11, 2008

Un post per l'Ineffabile (ma non solo).

Guarda Futurama. Una serie che nel DVD del suo film-sequel mette come contenuto speciale mezz'ora di divulgazione matematica (terminata con un brindisi da bottiglie di Klein*) non può che avere anche il tuo sostegno.

Fa anche ridere, molto, nonostante una visione piuttosto cinica degli esseri umani.

E ha una delle più belle variazioni sul tema del Divino che io abbia mai visto.

E il miglior robot della storia della fantascienza, probabilmente.

*Nella serie si intravede una birra marca Klein's - venduta in una bottiglia di Klein. Così come si intravedono molte battute dovute agli sceneggiatori con un dottorato in matematica nel loro passato.

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mercoledì, aprile 09, 2008

Dalla padella a fuori dalla padella.

Ovviamente, Londra non è il paradiso. Come ben sanno i londinesi, che dopotutto sono inglesi, quindi perennemente slightly annoyed at things.

Ovviamente, Londra ha i suoi pregi - per alcuni valgono gli inconvenienti della città, per altri no: ma è quanto di più soggettivo. Per intenderci: se il sole vi è necessario per essere felici, andate altrove; se vivete per scoprire un nuovo ristorante ogni domenica, accomodatevi.

Resta il fatto, comunque, che Londra è meglio di un sacco di altri posti. Posti da cui la gente viene a Londra - e si lamenta. Delle cose che erano meglio nel posto dove stavano prima? No.

Un berlinese si lamenta della Circle line: lo capisco. Se vieni da un posto dove gli autobus vanno fino alle otto di sera (poi un bus all'ora fino a mezzanotte - e se vai al secondo spettacolo del cinema prendi la macchina, e se non hai la macchina cavoli tuoi) e ti lamenti dei dieci minuti di ritardo del nightbus delle due di sabato notte come se fosse la fine del mondo, puoi anche tornartene al paesello.

Se sei di Napoli e ti manca il sole, tutta la mia comprensione (per contro, io avrei problemi a vivere in un posto di latitudine inferiore ai 44°). Se sei di un qualsiasi posto della Pianura Padana su cui da ottobre a marzo cade una nebbia da non vedere il cofano della tua auto, evita di lamentarti, please.

Dal dottore hai aspettato un quarto d'ora? Non so che medici della mutua frequentassi in Italia, tesoro - quasi sempre si scopre che non ne frequentavi, andavi dal privato amico di famiglia. (Piccola parentesi: in dieci anni in cui ho frequentato dottori - italiani - molto intensamente ho sempre aspettato dal quarto d'ora all'ora e mezza. Sempre.)

E così via, tutto va malissimo - e quel che potrebbe andare bene non si guarda nemmeno, perché - perché il ristorante economico è cinese e i cinesi son sicuramente sporchi, la birreria no perché a Soho ci stanno i gay, il bus prende troppo tempo e la metropolitana è troppo cara e per camminare c'è troppa folla (che non ti spintona, a differenza di quanto accade in Italia - ma non importa), la carne non si può mangiare perché c'è la mucca pazza (come ovunque, ormai), lo sushi sicuramente ti porterà il colera (come minimo) e i pomodori hanno i semini che sono indigesti.

E tu che ti godi la vita e la città sei una sconsiderata.

E io sarò sconsiderata, sarò un'insopportabile Pollyanna. Sarò stata sfortunatissima in Italia e fortunatissima qui.* Ma - contro-lagnanza, mi rendo conto - non li reggo.

Soprattutto quando si arriva al paradosso per cui io, con una certificata tendenza alla depressione, sono mediamente molto più sorridente di loro.

* La seconda è relativamente vera, e penso che la fortuna sia una componente importante di un'emigrazione di successo.

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domenica, aprile 06, 2008

Eeeeehhhh?????

[Poteva intitolarsi anche: due al prezzo di uno.]

In 2008, Stewart will play King Claudius in Hamlet alongside David Tennant.

(129 giorni al 13 agosto. Non passano più.)

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sabato, aprile 05, 2008

Exit Wounds.

Un sintetico commento al secondo season finale di Torchwood.

Russell T Davies è un figlio di mille padri (per dirla con il Poeta). Tutti dotati di un gran talento per il raccontare, però.

(No, non ho pianto. Ero troppo basita dal coraggio della mossa.)

(E voi due, sì, voi due: sbrigatevi a vederlo così se ne può parlare.)

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venerdì, aprile 04, 2008

Reminder.

La prossima volta che consegni una bozza della tesi al relatore, fatti dire per quando te la rimanderà corretta. Soprattutto se è una settimana di mood sotto i tacchi. Così eviti di controllare la posta ogni dieci minuti - e intanto trovarti a rivedere il finale di Family of Blood, giusto perché il morale non era abbastanza a terra.

(Come se non bastasse aver consegnato la detta bozza con un errore bello spavaldo proprio lì, sul finale in cui provavi a fare qualcosa di nuovo. Qualcosa di nuovo che poi non farai, visto che la soluzione c'è bella pronta in quell'altro articolo. E non conto nemmeno tutte le cose che continuo a non capire.)

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There are things waiting in the darkness

meno uno.

(Capisco che sei ateo and proud of it, Russell T, ma una sforbiciata ai paralleli cristologici potrebbe anche starci.)

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April in Paris.

Nel caso in cui siate di passaggio nella capitale francese, qualche indirizzo.

(La tesi non sta andando molto bene, mi consolo ricordando le delizie dell'ultimo finesettimana. Che era marzo e non aprile, ma quasi c'eravamo.)

  • Le petit prince. (12, rue de Lanneau, tel 0143547726.) Francese. Tanta oca e tanta anatra, c'è pure un'assiette di sola canard (che mi riprometto di prendere la prossima volta). L'anatra all'arancia è meno geniale dell'insalata con foie gras, ma comunque deliziosa - ben sugosa e in giusto equilibrio tra acido e dolce. La torta di mele con gelato è strepitosa, fatta al momento (la si deve ordinare subito, infatti): uno strato di caramello, una sfoglia leggera, mele sottili e gelato che si scioglie. Piacere dei sensi. Non per vegetariani, ecco. Prezzi: tra i 16€ (menu base bevendo acqua) e i 45€ (menu di lusso e dolce con un buon vino).
  • Le bar à Huitres. (33, rue Saint Jacques, tel 0144072737 - ma ce ne sono anche a Montparnasse e altrove.) Fa quel che dice: pesce e tanti frutti di mare. Il marito mi ha visto spazzolare una presentazione di ostriche e coquillage vario, e sostiene che sia stato uno spettacolo. Anche la sua faccia davanti all'insalata di capesante era notevole, però. Prezzi: dai 30€ in su.
  • Thanksgiving. Ristorante cajun. Noi ci siamo spazzolati il brunch, con boudin blanc (salsiccione di pollo, porcello, riso e spezie) fatto in casa e pomodori gratinati per me, jambalaya e eggs benedict per il marito (da bravo fan di DS9). Rimette in pace con il mondo, e dei dolci abbiamo continuato a parlarne per tutto il finesettimana. Io consiglio il pudding con salsa al burbon, il marito la torta di pecan. Prezzi: io ricordo una ventina di euro compreso caffé e succo d'arancia, e comunque un rapporto qualità-prezzo ottimo.
  • L'as du fallafel. Rue des Rosiers. Chiuso il sabato, perché siamo in zona kosher. Falafel, merguez, in panino o su un piattone, d'asporto o seduti. I migliori falafel che abbia mai mangiato. L'insalata di melanzane è strepitosa ma riempie tantissimo, occhio. Le frites (le patatine, insomma) sono ottime. Non mi è rimasto lo spazio per i dolci, ahimé. Prezzi: d'asporto un pita riempito a volontà di falafel e verdure viene (mi pare) 4€, seduti costa un po' di più ma potete anche prendervela comoda (e non perderete metà del panino per la strada). Fateci un salto, merita.
  • Florence Finkelsztajn. 24, Rue des Ecouffes, angolo con Rue des Rosiers. Ha uno strudel ai datteri dal peso specifico del piombo - e che vi farà sentire leggeri come una piuma.

Musei e monumenti, penso sappiate cavarvela da voi. Io consiglio solo il museo del medioevo, ma dato l'arazzo che rappresenta l'Aritmetica posso essere considerata di parte.

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giovedì, aprile 03, 2008

If you ever see a little blue box...

meno due.

(Voglio il match Martha-Rose.)

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mercoledì, aprile 02, 2008

You're not mating with me, sunshine!

meno tre.

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