Uno dei miei terrori di laureabonda era che se ne andasse in Patagonia a fare l'entomologo.
(E sarebbe stato capace di far brillantemente pure quello.)
Immagino faccia parte della riconoscenza per come restò nelle nebbie della Lomellina a difendere la mia tesi che, trovandomi davanti un ragno di sette centimetri sul tappetino del bagno alle due di una notte insonne, il secondo pensiero sia stato "devo fotografarglielo". (Il primo è stato, banalmente, "aiuto, mi mangia".)
(E già che ho scoperto che passa da queste parti, seppur senza commentare, fategli ciao con la manina: è lui, l'unico - ed esistente - Ineffabile Relatore!)