lunedì, aprile 10, 2006

Exit strategy.

Il biglietto di sola andata per Londra, il 25 o il 26 Aprile? (Più tardi.) Il 25. (La mattina dopo.) Vorrei che non ci fossero dubbi: non è per la destra (tant'è che vado in Inghilterra, dove alle prossime non dovrebbe certo vincere il Labour). È per il 25% a Berlusconi, in parte. È per l'incapacità di una sinistra che, con una situazione economica disastrosa, un Paese sfiduciato, eccetera, riesce a non-vincere così e a rilasciare dichiarazioni adatte solo a una vittoria schiacciante (se volevo sentirmi dire che andava tutto bene votavo quell'altro, belli). È per le dichiarazioni dei cardinali che sanno che in un'Italia divisa saranno liberi di spacciarsi per gli unici rappresentanti di un mito di volontà popolare unica, indivisa, cattolica in ogni senso. È per Repubblica (Repubblica! Non La Padania!) che parla di "Parlamento multietnico e multireligioso", in cui racconta dei parlamentare "diversi" (sic!): gay, animisti e musulmani; ovviamente assumendo che tutti i parlamentari italiani, italiani veri, siano normali, cattolici e etero (tranne Luxuria e un convertito all'Islam, ma li tolleriamo perché siamo moderni, signora mia). È per qualcosa nell'aria di tutti i giorni che è non è causa necessaria ma sufficiente a queste elezioni. E quel qualcosa, non le elezioni, è anche causa sufficiente a un biglietto di sola andata.

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