(Ossia il crossover di You are cordially invited... e Telefono Casa. Un sacco di crossover, 'sto matrimonio tra geek. Come è giusto.)
In due parole: abbiamo casa.
C'è la moquette anche nel (minuscolo) bagno.
Ci sono le piastre elettriche.
E questi (insieme al piano terra) parrebbero essere i lati peggiori.
D'altra parte, costa poco - soprattutto per un appartamento con:
- una cucina con un freezer vero (non lo scomparto del ghiaccio e basta) e un tavolo attorno a cui si può mangiare in quattro (in tre stando comodi)
- una camera da letto in cui ci sta più del letto e basta
- una sala enorme - intendo: grande quasi quanto il mio presente appartamento - e bow-window-munita.
Accanto, il parco. Verde, tanto verde.
Facendo quattro passi (un chilometro circa su per un 20% di pendenza, ma non stiamo a sottilizzare) si arriva tra negozi, bar, pub, ristoranti vari ed eventuali (un indiano pare assai promettente).
E poi c'è un certo punto dove la vista è - semplicemente - bella da piangere per la felicità. Sarà che ieri c'era un sole stupendo, ma sono pronta a scommettere che non sarà di meno con la pioggia e quella luce diffusa e morbida come seta che è uno dei motivi per cui sono felice di andare a vivere oltremanica.
(D:
Perché sei contenta di andare a Londra? R:
Per la luce del sole e per il cibo. Sono la morte di qualunque stereotipo.)
La vista, dicevo: da un lato, Londra; dall'altro, la campagna coltivata e i boschi. E il dolce saliscendi delle colline a dar più gusto al tutto.
Poi, Crystal Palace è
collegata a tutto o quasi. A qualunque ora del dì o della notte.
Qualunque ora, intendo (resta mitico in casa l'indicazione data da una gentile signora fiorentina:
I mezzi vanno tutta notte, fino alle undici e mezza - a Firenze, al ponte del 25 Aprile).
(Io ho un piccolo lato ossessivo-compulsivo - d'altra parte, con
il lavoro che vorrei fare, eccetera. Ho anche una discreta memoria per gli elenchi e gli schemi. E amo i trasporti pubblici, in particolare quelli su rotaia.
Piccolo aneddoto, l'ho già raccontato, è uno dei miei cavalli di battaglia, eccetera: io a tredici anni sapevo a memoria il percorso di tutti i tram di Milano.
Quella piantina che ho linkato qui sopra, ecco,
questa - ma anche la classica,
questa: vi lascio immaginare che effetto mi faccia.)
Per finire, la landlady: un'ex organizzatrice di matrimoni (allora non esistono solo nei brutti film di Hollywood), mezza inglese e mezza italiana (ma parla solo inglese e francese), innamorata della Normandia (lo spirito di Guglielmo il Conquistatore, nell'altro verso?), che guida (bene) una jeep vera (intendo: non quelle robe da sciuretta milanese che vuole fare vedere i soldi del marito, un solido mezzo che ti permette di andare per strade sterrate con qualunque tempo) e con la sua voce da cugina di
Lady Tottington sarebbe capacissima di avviare un florido commercio di ghiaccio al Polo Sud (ci ho messo meno di quattro ore a decidere di firmare il contratto con lei: più o meno il tempo che di solito impiego per decidere che mangiare a cena). Un personaggio.
Martedì si torna su (con mamma) a organizzare un po' le cose, a sistemare quel che va sistemato, a pulire quel che va pulito, a metterci mobili e collegamento internet, a iniziare a giocare un po'. Il fiancé dovrebbe raggiungerci in settimana (vero, fiancé?).
Solo l'essere esausta dopo 72 ore di cui solo 15 di sonno mi impedisce di saltellare dalla gioia.