sabato, marzo 25, 2006

Le straniere e il loro paradiso.

I think it's perfectly clear we're in the wrong band oh, ohh Ginger is always sincere just not to one man She calls me up and she says you know that I'm drowning... (Tori Amos, The Wrong Band, in Under the Pink)
Tutte le donne sono belle. Troppo belle per evitare di guardarle. Tutte. E tutti gli uomini che lo sanno meritano rispetto. Prima o poi. Sto cercando di scrivere un post su Strangers in Paradise dai tempi di questo post di Panda. Ma non riesco ad andare oltre a quanto sopra, mi perdo nel racconto di come Francine assomigli a Jennifer Connelly - nel senso che possiede ciò che a dodici anni vedevo in Jennifer Connelly in Labyrinth mentre capivo che tutte le donne sono belle, troppo belle per evitare di guardarle - e lo possiede a prescindere da quanta pancetta mette su perché mangia troppo perché a noi donne ci insegnano fin da piccole che siamo inadeguate che dobbiamo avere meno grasso più borsette più uomini meno sesso; ecco vedete che mi sono persa. Mi perdo a descrivere Casey che sembra scema con le tette rifatte e i codini e il fisico perfetto e quello sguardo che almeno una volta nella vita non puoi evitare di desiderare di passarci una notte di fuoco perché tutte le donne sono belle, troppo belle per evitare di guardarle e non sai perché ma hai l'idea che ci voglia una bionda scema per spiegarti il perché. E Casey che è tostissima, e ascolta gli ZZTop, e non posso spoilerare ed ecco, vedete: mi sono persa. E Darcy Parker che è cattiva, senza pietà, ed è crudele come una donna crudele (e le donne non sono per nulla buone) e in questa crudeltà non può che essere affascinante perché tutte le donne sono belle, troppo belle per evitare di guardarle anche senza bisogno di pensare a come potrebbe - e se vado avanti lo so che mi ci perdo. E la signora Peters - oh, qui me lo ricordo la faccia che ho fatto a quel dettaglio sul suo passato nel casino inenarrabile del sessantesimo numero del terzo volume, con tutto quel che in numero c'era per cui si doveva piangere, ché delle ragazze si trovavano con il cuore spezzato e non è giusto tutte le donne sono belle, troppo belle per evitare di guardarle tanto intensamente da piangere con lacrime d'acqua le loro lacrime di inchistro; e con tutto quello che c'era da sghignazzare perché tutte le donne sono belle, troppo belle per evitare di guardarle e accorgersi di quanto a volte siano semplicemente buffe - e vedete sono partita dalla signora Peters e arrivata a Casey che si fa firmare il reggipetto, visto, mi sono persa. Galleriste rampanti, killer con desiderio di maternità, anatomopatologhe ironiche, agenti dell'FBI, ballerine di Las Vegas, sfruttatrici di prostitute minorenni, madri che si voltano dall'altra parte, giovani modelle anoressiche - tutte le donne sono belle, troppo belle per evitare di guardarle. E poi c'è Katchoo. Katina Marie Choovanski. L'ho tenuta per ultima, certo che l'ho fatto apposta. Una che entra in scena sfottendo e cercando di salvare e di essere salvata e forse spaventando la donna che amerà tutta la vita - poco importa che sia la donna in questione sia ancora una ragazzina, Katchoo è un'artista (Katchoo è L'Artista) e vede e sa come tutte le donne sono belle, troppo belle per evitare di guardarle, anche le donne che non ci sono ancora; Katchoo che fuma, che spara alla sveglia, che fa la prostituta, che mangia bagel, si ubriaca, non ha un vestito nell'armadio, si veste in lungo e si trucca ed è sesso allo stato puro (ma cosa succede in quel bagno? quelle collane scambiate...), che dipinge con addosso solo un paio di jeans e un reggiseno ed è la cosa più privata che ti possano mostrare, che può ammazzare un uomo con le sole mani, che si sposa ma non si sposa, che si incazza per come le donne si facciano raccontare fin da piccole che siamo inadeguate che dobbiamo avere meno grasso più borsette più uomini meno sesso; ecco siamo da capo che mi perdo. E gli uomini che guardano tutte queste, e che si accorgono come tutte le donne sono belle, troppo belle per evitare di guardarle, e chi ci si trova seduto per terra in un appartamento vuoto con solo una foto nel portafoglio mentre il diluvio universale imperversa e passa di lì Pogo in barca (numero geniale, il 39 del terzo volume), e chi a farsi domande in un letto sul cui comodino troneggia una sveglia a forma di ballerina in tutù - finché lei non porta la colazione; e quello per cui qualcuno ha la colazione a letto e qualcuno deve ripiegare sul macchinone non lo puoi afferrare e controllare - ma hai l'impressione che sia qualcosa da trattare con rispetto sovrumano e molto, molto femminile; e tutti gli uomini che lo sanno meritano rispetto. Prima o poi. Come il signor Terry Moore da Houston, Texas - la mente e le mani dietro tutto questo.

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