mercoledì, marzo 08, 2006

Che pretese!

Premessa: della questione conosco solo il quadro generale. Questo, quindi, è un post su un dettaglio. Ripeto: su un dettaglio. Il quadro generale: l'UCOII (Unione Comunità e Organizzazioni Islamiche in Italia) ha un'Intesa con lo Stato italiano da cinque anni circa. Come i suoi omologhi ebraici, luterani ed evangelici di varia natura, buddisti del ramo Soka Gakkai, eccetera eccetera. Come i buddisti, l'UCOII aspetta invano che questa Intesa diventi legge da cinque anni. Ho l'impressione che non siano i correligionari di un noto calciatore con il codino a provocare questo ritardo. L'impressione diventa più forte quando leggo che l'Islam, e solo l'Islam, avrà una Consulta. Occhebbello. Così in Italia abbiamo: il Concordato, per la religione normale [1]; le Intese, per quelli che vogliono fare gli originaloni, che ci troveranno mai; e la Consulta, per tenere d'occhio i musulmani, di cui non ci fidiamo del tutto. Comunque, il dettaglio. Il dettaglio è l'articolo dell'ineffabile Magdi Allam sul Corriere della Sera. O meglio, un paragrafo dello stesso.
[Gli italiani] non possono non essere preoccupati dal fatto che un membro di spicco della Consulta, il presidente dell’Ucoii (Unione delle comunità e delle organizzazioni islamiche in Italia) Nour Dachan, miri invece ad affermare una entità islamica all’interno dello Stato italiano, chiedendo un censimento dei musulmani, la censura dei testi scolastici, le scuole private islamiche, la celebrazione delle feste islamiche nelle scuole, la pausa per la preghiera del venerdì nei luoghi di lavoro, le banche e i mutui islamici, l’erogazione dell’8 per mille ai musulmani e perfino un «bollino verde» per i cibi islamicamente corretti.
Paura, eh? Allora, analizziamo. Scombinerò un po' l'ordine, ma i punti ci sono tutti - controllate.
  1. Un censimento dei musulmani.
  2. Tutti i cattolici sono censiti (anche senza il loro esplicito assenso, ma questa è un'altra faccenda). Tutti i valdesi sono censiti (con il loro esplicito assenso, visto che si contano solo quelli che hanno chiesto di fare parte di una comunità). Immagino che anche le sinagoghe tengano un loro registro (chiedo a chi ne sa: conta il Bar/Bat Mitzvah?). Potrei andare avanti, confido nella vostra comprensione. Pure la facoltà di matematica ha l'elenco degli iscritti (non è religione? Non avete mai cercato di vedere uno spazio di Sobolev).
  3. Le scuole private islamiche.
  4. E chissà quale sarà il prossimo passo: magari far assumere allo Stato degli insegnanti scelti a insindacabile giudizio di un'autorità religiosa.
  5. Le banche e i mutui islamici.
  6. I nomi "IOR" e "Banco Ambrosiano" suonano nuovi?
  7. L'erogazione dell'8 per mille ai musulmani.
  8. Pure essere pari alle confessioni perbene sul modulo delle tasse. Senza vergogna.
  9. La celebrazione delle feste islamiche nelle scuole.
  10. E i bambini inizieranno a pensare che non tutti sono cattolici. Poi che non tutti sono bianchi. Poi potrebbero pensare, e basta. No, meglio evitare. Magari togliamo pure lo studio delle lingue straniere, così evitiamo le influenze demogiudaicoplutomassoniche dei quotidiani stranieri [2].
  11. La pausa per la preghiera del venerdì nei luoghi di lavoro.
  12. A proposito, immagino che anche agli ebrei osservanti possa far piacere aver diritto al sabato libero (no, non è immediato: pensate ai dottori e agli insegnanti).
  13. Perfino un «bollino verde» per i cibi islamicamente corretti.
  14. Come in tutti i Paesi civili ci sono i bollini "kosher" e "halal". Con "Paesi civili" intendo - nella mia esperienza diretta - Francia, Olanda e Stati Uniti. Come è noto, tutti luoghi dove l'Islam regna sovrano incontrastato. Nota a margine: ci sarebbero anche i vegetariani (per religione e non), che non hanno proprio vita facile.
  15. La censura dei testi scolastici - più sotto si spiega: che i testi scolastici italiani siano depurati dalle «notizie palesemente false sull’islam».
  16. Allora, questa è delicata. Ci sono falsità sull'islam nei testi scolastici italiani? Dei conoscenti protestanti mi dicono che nei libri di storia dei figli si trovano dei giudizi su Lutero e Calvino quantomeno tranchant [3]: non escludo che possa esserci qualcosa del genere su Maometto. Nel caso, non sarebbe male almeno discuterne.
E qui dovrei concludere. Ci sarebbe anche l'Angolo dello Zio Tom: Il ministro Pisanu ha gradito i biscotti ai semi di sesamo preparati dalla signora Dachan e offerti con magnanimità ai partecipanti. Eh, come son generosi e come sanno far i dolci gli arabi, signora mia... Come i negri, che c'hanno quello spiccato senso del ritmo, sa? E gli ebrei che son tantotanto bravi con i soldi. Ma non vale la pena di perderci tempo. Ci sarebbe da specificare che sono per una separazione netta tra religione (qualunque religione o posizione filosofica al rigurdo) e Stato. E che sono su questa posizione anche per la mia fede religiosa. (No, non è una contraddizione. Pensateci un po', usando la differenza tra condizione necessaria e sufficiente, e vedrete che non è una contraddizione.) Dovrei concludere con una frase originale, di buon senso, brillante. Non ce l'ho. E ora, via al dibbbattito nei commenti. [1] Non ho poi scritto dell'incontro sulla laicità dello Stato di cui parlavo qui. In sintesi: se avessi ricevuto un euro per ogni volta che è stato detto o sottinteso che le religioni diverse dalla cattolica sono un problema che riguarda solo i migranti (insomma, quelli lì con la pelle non mozzarella), mi ci sarei fatta una serata in un buon ristorante. Sulla stupidità di sostenere una tesi simile in una sala piena di valdesi - solidamente e (a volte fin troppo) orgogliosamente italiani da ottocento anni circa - stenderei un velo pietoso. [2] Storia vera: il mio zio preferito smise di essere fascista nel 1937 (anche) grazie alla lettura quotidiana dei giornali francesi e inglesi. La mia passione per la carta stampata si deve anche ai suoi aneddoti in proposito. [3] Dalle mie memorie scolastiche riemerge quell'idea ripetuta fino all'ovvietà che i protestanti sono tutti cupi e avallano a priori l'ordine costituito. Per quest'ultima affermazione, si prega citofonare al reverendo King.

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