sabato, aprile 23, 2005

Scherza coi santi e lascia stare i fanti

(ché il sacrestano della Tosca è un vero viscido, altroché). Ossia: un piccolo giro per giornali e blog a proposito del decadere del Cardinale Joseph Alois Ratzinger dalla carica di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e dell'inizio del pontificato di Benedetto XVI. Allora: PapaRatzi, il Grande Ratzinga (...con i pugni teologici...), il Papa Rex (nel senso di pastore tedesco), sorride come Palpatine e parla come le gemelle Kessler. Gli piacciono i gatti e la birra e ha un fratello maggiore prete (che immagino preghi di non dover spiegare ai bambini del catechismo la storia di Giacobbe e Esaù, almeno nei prossimi tre mesi). Va bene. Poi il relativismo e il liberalismo e l'assolutismo e tutto quello che ci sta in mezzo. Ottimo. Qui si è un po' più grezzi, e si ricordano solo due parole. Due speranze, per la precisione. Qui si crede nei miracoli, e si è ottimisti: cinici, ma orrimisti. Le parole: bambini e Rwanda. (il Rwanda, via Zio.) PS: I diritti degli omosessuali (ad esempio, alla vita) un'altra volta, o faccio notte. PPS: Sul lato svaccato: io quell'accento lo associo a una mia amica - che però è del Baden-Württemberg, non della Baviera. Anche questa amica ama la buona birra (e ne regge un litro senza batter ciglio) e i gatti. È piuttosto femminista, però, e - tocco di surrealismo - nella vita fa la pastora evangelica - e ha posizioni molto liberali anche per una pastora valdese. Vi lascio immaginare quanto possa sghignazzare, altro che gemelle Kessler.

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