venerdì, aprile 08, 2005

I Grandi Piani della Storia dell'Opera/1.

(Ossia: i danni di Puccini e della teoria dei giochi.) È il 1800, sei un patriota italiano appena fuggito dalle perfide prigioni papaline di Castel S.Angelo. Ti rifugi in una chiesa (S.Andrea della Valle, per la precisione) e incappi in un simpatico giovane, non terribilmente portato al pensiero astratto ma di buona volontà, che sai avere a cuore la tua causa. Il Dungeon Mast... ehm, il librettista ti mette lì un sacrestano claudicante e la fidanzata del pischello, ché l'atto ha da passare e non sei certo tu il protagonista. Ma nulla di che, per quanto ti riguarda: ti basta stare acquattato nella cappella di famiglia. Segue tête à tête con il giovanotto. Qual'è il vostro disegno? - chiede. Risposta: A norma degli eventi, uscir di Stato / o star celato in Roma. Traduzione: Secondo come butta, o taglio la corda all'estero o resto ben nascosto qui. Osservato che la strategia "girare per piazza San Pietro con un cartello che dice Ehi, sono evaso e sono qui" è fortemente dominata, ergo non equilibrio di Nash e quant'altro - euristicamente: ti porta a farti molto, ma molto male: quindi la eviti - lasciamo al lettore la banale dimostrazione di come la risposta fornita può pacatamente dirsi idiota. Comunque. Sono sette anni che ascolto la Tosca, e solo l'altro giorno mi sono accorta di quanto quel passo sia improbabile. Improbabile anche per un libretto d'opera, intendo. Nella mia profonda ignoranza in materia musicale (che desidero solo colmare - e, a questo punto è dovuto un grazie, Giorgia), la trovo uno dei piaceri della vita. L'Eroina Melodrammatica Metatestuale! Il Tenore Pisquano Patriota! Il Baritono Sadico Sensuale! Passione e Risorgimento! Il secondo atto, diamine - solo quell'interrogatorio in recitato con la cantata di Paisiello in sottofondo varrebbe tutta un'opera; poi le arie, chiaro, e Vissi d'arte e tutto il resto... Scarpia, con quell'entrata in scena meglio di Darth Vader: i ragazzini fanno festa, tu batti il tempo (sì-festé-ggilà-vittò-riasì-festè-ggi...) con il piedino, e (ottoni cupissimi, da paura - pausa) lui: Un tal baccano in chiesa! Bel rispetto! Tosca è tanto così dall'essere un'oca morta, e tanto più sembra avvicinarvisi tanto meno lo è (dev'essere una faccenda di superfici non orientabili). Con l'aria svanita, il piano pronto (io già raccolsi oro e gioielli / una vettura è pronta: due versi, una fuga organizzata meglio che Mission Impossible), e un coraggio fisico senza pari. E pure Cavaradossi, diamine. Non puoi non parteggiare per uno così. Una vita a sopravvivere alla polizia politica e alla fidanzata patologicamente gelosa - e la prima parte è quella facile. Scemo come un tenore scemo, eh: ma al Vittoria! io faccio sempre partire una piccola ola. Anche quando questo significa offrire ai frequentatori di una certa biblioteca milanese lo spettacolo di una scribacchina che saltella sulla sedia con in mano una copia di Stability and Perfection of Nash Equilibria.

|

Comments: Posta un commento