domenica, settembre 14, 2008

French Toast / Mr. Clemens e spese / Burro bostoniano / Riposo, cena e partenza.

Alla fine il French toast l'abbiamo trovato, da Colonial Tymes. Insieme a un brunch delizioso che ci ha permesso di tirare avanti tutta domenica - sia pure con un pisolo di mezzo pomeriggio in cui abbiamo smaltito la poiggia del giorno prima.

Lunedì siamo andati a Hartford a vedere la casa dove Mark Twain ha abitato quasi vent'anni. La guida era mooolto presa dal suo ruolo, e bella scoppiettante: il signor Clemens ne sarebbe stato orgoglioso. La casa è anche molto bella, con interni disegnati da Tiffany (sì, quello dei gioielli) e congegnati in modo da far sembrare i padroni di casa più ricchi di quel che fossero.

Usciti da casa Clemens, ci siamo rifatti il guardaroba delle camicie in un outlet di Brooks Brothers lì vicino, e quello degli zaini da L.L.Beans. Io ho anche trovato le scarpe per l'inverno da Aerosoles - insomma, una bella tornata di shopping.

La sera io mi sono goduta e il marito si è sopportato Singin' in the Rain, che nella mia famiglia di origine si cita a memoria anche a distanza di anni dall'ultima visione.

Martedì e mercoledì, Boston! La città è deliziosa come solo un incontro tra la vecchia Londra e New York può essere. Non abbiamo visto musei, siamo solo andati a zonzo per il common e per Beacon Hill - con una puntata a dire ciao all'MIT, ché qui si è figli di una che tiene la biografia di Feynman sul comodino.

Il cibo non è stato da meno della città - e meno male, era uno dei motivi per cui ci siamo andati. Abbiamo attaccato con una deliziosa brasserie francese, La Bouchée. Cara, ma se volete un angolo di Parigi vale la pena di farci un pensierino. Perdipiù, come veri signori, non hanno battuto occhio davanti a quanto il consorte ed io, appena scesi dal treno, fossimo palesemente underdressed.

Ma veniamo alle cose serie: The Barking Crab! Ci siamo andati martedì a cena e tornati mercoledì a pranzo. Il primo incontro è stato a base di lobster, che abbiamo preso ahimé troppo piccola (se andate in due, prendete almeno 3 lbs, non solo due come noi) - ma abbiamo così avuto spazio per il dolce. Come contorno, mais, delizioso coleslaw, patata e ricco clam chowder. Ma veniamo alla lobster: intinta nel burro, un'esperienza da favola. Come mangiare pesce fresco e cacciagione. Mercoledì eravamo tentati di riprovare l'aragostona, ma ci siamo invece lasciati attirare dalla insalatiera (mezzo metro di diametro) di gambe di granchio. E' stata dura, ma con l'aiuto del pietrone messo a disposizione dal ristorante siamo riusciti a scassinarle tutte. Il sapore era più selvaggio della lobster, e sono molto felice di averlo provato. Siamo rotolati via felici e satolli - anche grazie a una bella dose di onion rings fritti al punto giusto. Prezzo: bassissimo, se pensate a cosa state mangiando. Insomma: se vi piace il genere, val la pena di un viaggio a Boston se anche solo siete a New York.

Da Boston ho riportato anche a casa una gonna che avevo occhieggiato a New York; ho riportato a casa anche un raffreddore che mi ha bloccato in casa quasi tutto giovedì.

Ma non giovedì sera, quando ho mangiato una delle migliori cene degli ultimi tempi (e se leggete questo blog sapete che ne ho mangiate di buone) da Zinc. Di nuovo: se siete a New York può valere le due ore di treno. Solo gli spinaci fritti (nel senso di deep fried) erano un'esperienza; l'unica pecca era il gelato nel dolce (mandorle mascarpone e cioccolato) che era lievemente sotto gli standard.

Venerdì abbiamo preso (quasi al volo!) l'aereo; dopo un po' di turbolenza mi sono addormentata come un ghiro e solo ora mi sto quasi riprendendo. Il raffreddore è degenerato in mezza influenza, e spero di riprendermi in fretta, che tra poco inizia... (tah dah!)

il dottorato! (e io ho una paura folle di non essere all'altezza da sana, figuriamoci con la bambagia nella testa).

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