lunedì, settembre 04, 2006

Due Chiese.

(Una risposta dovuta da molto tempo. Avrei voluto scriverla meglio, ma non voglio tirarla più in là.)

Qualche tempo fa, far finta di essere sani vedeva una delle migliori puntate di The West Wing e si chiedeva: perché in Italia manca un Josiah Bartlet?

Il professor Beccaria centrava la sua analisi si Two Cathedrals sul cattolicesimo di Bartlet. Non penso che il cattolicesimo sia necessario in quanto cattolicesimo nelle decisioni del nostro presidente preferito, ma sono convinta che una caratteristica del cattolicesimo nell'ambiente in cui Bartlet cresce (e va tutto insieme: il cattolicesimo e l'ambiente) sia fondamentale per capirne il carattere: il cattolicesimo, in una famiglia perbene del New Hampshire degli anni '50, è una faccenda terribilmente sconveniente, e di minoranza.

Josiah Bartlet è un eroe che non prende scorciatoie. Anzi: è un eroe perché evita le scorciatoie. Quelle scorciatoie che la maggioranza prende, che la maggioranza si aspetta che tutti prendano.

Lungi da me sostenere che appartenere a qualche minoranza sia necessario o sufficiente per mostrare questo tipo di onestà. Però, forse, essere allenati a non dare per scontato quel che tutti danno per scontato - l'essere salvati solo per fede, nel New Hampshire degli anni '50; la pronta assoluzione di un confessore, in Italia? - aiuta.

Insomma, in Italia l'ordalia di Josiah Bartlet potrebbe essere qualcosa del genere:

Una nuova avvincente puntata di L'Ala Ovest: Due Chiese.

Nel giorno in cui il presidente Giosué Bartolini deve annunciare a reti unificate di aver nascosto all'Italia la sua malattia, la sua anziana segretaria, la signora Dolores Landini, è uccisa da un pirata della strada sul Grande Raccordo Anulare. Quarant'anni prima: il padre del giovane Giosué gli presenta la sua nuova segretaria: Dolores Landini, una splendida trentenne. Con la sua brillante parlantina e la sua verve romagnola, Dolores sprona il futuro presidente a prendere posizione a favore delle dipendenti del prestigioso Liceo del Sacro Cuore, il cui preside altri non è che Bartolini padre. Nel presente: Claudia de Giovanni prepara il terreno con i giornalisti fidati, e prepara il presidente per la conferenza stampa. Tobia Zevi cerca di preparare risposte per ogni evenienza e teme il peggio. Quarant'anni prima: Bartolini discute la sua posizione di unico studente protestante del liceo con il padre, che gli consiglia di non contestare l'ora del rosario. Nel presente: il funerale di Dolores Landini lascia il presidente distrutto. In un intenso monologo mescola citazioni dell'opera di Dietrich Bonhoeffer e insulti a Dio, concludendo con il proposito di ritirarsi dalla vita politica. Più tardi, è solo nel suo ufficio: il fantasma di Dolores Landini gli appare, gli ricorda l'etica della responsabilità personale della fede di sua madre, lo rimprovera per il suo tentativo di piangersi addosso. Alla conferenza stampa, Bartolini ad affronta i giornalisti...

(Nell'italianizzazione delle sotto-trame dell'episodio, l'uragano potrebbe essere un terremoto in Calabria e l'industria del tabacco qualche giudice colluso con la mafia. Ma proprio non riesco a trovare una traduzione di "Leo McGarry" o "Josh Lyman" e taglio.)

Il cattolicesimo di Bartlet, dunque, non è fondamentale in quanto cattolicesimo.

Da questo punto risponderei anche alla prima domanda posta dal nostro prof di filosofia preferito: la decisione di Bartlet di ricandidarsi è una commistione di religione e politica, un attacco alla laicità dello Stato? Non lo è, non più di quanto la Bibbia sul comodino della qui presente scribacchina sia un tentativo di conversione del suo marito orgogliosamente bright. Bartlet prende una decisione, nel processo è influenzato dalla sua fede, ma a una decisione analoga sarebbe potuto arrivare anche un Bartlet ateo, agnostico, protestante - come mostrato sopra, o di un'altra religione. Un Bartlet musulmano che proibisse la vendita di alcolici negli Stati Uniti, invece, sarebbe un attacco alla laicità dello Stato. Ma chiunque abbia visto anche solo una puntata di The West Wing sa che POTUS non farebbe mai una cosa del genere...

Ma veniamo al quesito centrale: perché se Josiah Bartlet è improbabile, Giosué Bartolini è fantascienza?

Per molti e vari motivi. Intanto: Josiah Bartlet, cattolico, esce dal New Hampshire e arriva alla Casa Bianca. O meglio, gli Stati Uniti escono dagli anni '50 e un cattolico arriva alla Casa Bianca. (Casomai non fosse ancora chiaro che Bartlet è il sogno di Clinton come nuovo Kennedy.) L'Italia dagli anni '50 non è ancora uscita del tutto; e solo per le ultimissime generazioni muoversi dal paesello natìo - non essere parte della maggioranza - non perché spinti dal bisogno ma per vedere quel che c'è altrove non è più un'idea stravagante - e un decisamente sconveniente.

Ma il punto cruciale mi pare un altro: negli Stati Uniti non c'è una vera maggioranza.

Restiamo sulla religione - ma il discorso si potrebbe estendere alla cultura d'origine, al colore della pelle.

Negli uffici della West Wing abbiamo Jed Bartlet, cattolico; Leo McGarry, di famiglia cattolica ma di fede imprecisata; Josh Lyman, di famiglia ebrea e probabilmente ateo; Donna Moss, protestante, ramo episcopale; Charlie Young, protestante, ramo battista; Delores Landingham, cristiana ma di più non sappiamo*; Toby Ziegler, ebreo osservante; Sam Seaborn e C.J.Cregg, fede non pervenuta.

In Italia la religione è il cattolicesimo. Punto.

In Italia l'ora di religione non ha bisogno di specificazioni, "sei credente?" significa "sei cattolico?", i funerali di Stato sono tutti cattolici**, ogni domenica il TG della prima televisione di Stato riporta con ossequio e senza contraddittorio le parole del Papa.

L'origine del problema non è nelle leggi, quanto nei costumi. Qui in Inghilterra la Regina è anche capo della Chiesa Anglicana: sarebbe un perfetto esempio di commistrione di potere civile e religioso, ma il fatto che la BBC non ci illustri ogni settimana i dettagli della vita e delle opinioni dell'Arcivescovo di Canterbury prova che la situazione è di fatto fondamentalmente sana, rispettosa dell'identità di tutti i cittadini.

Il problema cattolico in Italia (altra espressione non riesco a trovare: ma sottolineerei come sia un problema non perché cattolico, ma perché cattolico in Italia) non è tanto nei numeri - anche se i numeri contano: i numeri dei fedeli di nome e di fatto, le cifre degli interessi economici... - quanto nell'uso invalso di una sottile e continua preoccupazione di scherzar coi fanti e lasciar stare i santi, di non pensare nemmeno a muovere le acque, ad essere sconvenienti. Potrebbe essere un retaggio della controriforma, piuttosto che della posizione del Vaticano come unico potere stabile e (almeno in alcuni casi) efficace sul territorio della penisola. Forse la pigrizia è il carattere nazionale unificante dell'Italia, e omaggiare una tradizione che dispensa regolette di comportamento (e scorciatoie per chi può: penso ai matrimoni indissolubili ma che scompaiono davanti ai contatti giusti alla Sacra Rota) è più comodo del prendersi la responsabilità di guardare il mondo e fare leggi per i cittadini. Non lo so. Alla fine resta solo il pellegrinaggio di tutto il potere, o aspirante tale, destra e sinistra, a un'assemblea che sogna "l'Italia cattolica e degli italiani". Dove quell'"italiani" si legge "bianchi", ovviamente. Il trionfo del sogno della semplificazione, dell'uniformità. Della scorciatoia.

L'antitesi di Josiah Bartlet, insomma.

* Quando il giovane Josiah argomenta contro il "rito a-confessionale" del liceo la giovane Delores non si mostra troppo partecipe; inoltre, il funerale di Mrs.Landingham si svolge nella National Cathedral di Washington, che è una chiesa episcopale. A occhio, Mrs.Landingham è protestante - ma soprattutto sveglia: ed è quest'ultimo tratto che influenza il futuro POTUS, il resto non conta più di tanto.
** Ricordo l'imbarazzo, quando un amico di famiglia venne sepolto tra i "cittadini illustri" di Milano, di una cerimonia religiosa in cui il prete si affannava a spiegare come il defunto fosse in realtà cattolico. Il defunto era notoriamente ateo, e le opere che gli erano valse la tomba in quel posto d'onore non erano (per usare un enorme eufemismo) esattamente ben viste dalla Chiesa.

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