lunedì, agosto 08, 2005

Intanto (un po' di epiloghi, di comuncazioni e di trailer).

Amsterdam è una città di case in vetrina, di gatti, di bici e di luce; in cui si dorme con due coperte anche d'agosto. Un sogno. Marco che ha il physique du role del fisico anni '50 (nel migliore dei sensi), Elena che è un'esplosione sempre e un generale prussiano (sempre nel migliore dei sensi) in cucina, e la piccola omonima bionda che pare capace di imparare qualunque lingua (se la mettono in contatto con Tolkien troppo presto, siamo finiti) sono meglio. (Buona Trento, a tutti e tre. Non vedo l'ora di sentire che ne pensa del banchetto dei formaggi al mercato che dichiara Làselo for dal frigo... se vòle la Babette della blogpalla.) Finalmente, mi rilasso. Tutta la stanchezza degli ultimi mesi riemerge sotto forma di incubi molto vividi. Anche un po' inquietanti. Sto ereditando dal papino l'Inconscio a Presa Rapida. Sono sbadata come non mi capitava dalla quinta ginnasio - devo scrivere lettere, fare un mucchio di telefonate, e me ne accorgo sempre troppo presto la mattina o troppo tardi la sera. Spero che gli interessati mi perdoneranno. Guardo siti di università oltre le Alpi, oltre un Oceano, e se qualcuno ha suggerimenti per andare anche oltre due oceani sappia che sono i benvenuti. (Un conto sono le tue origini, un conto è la tua casa, un altro conto è dove vivi e dove cerchi di vivere, e un altro ancora è il luogo cui appartieni - e su questo dovrò proprio farci un post.) Intanto, oggi il fiancé è sopravvissuto alla visione di uno dei miei film preferiti, e alla sua folle idea di rimettere in contatto la qui presente scribacchina con due barilotti di lego. Poi: Henlein ha una scrittura che mi afferra alla base del collo, e mi porta ovunque desideri. E The Hich Hiker's Guide To The Galaxy (film) è un cuginetto di Candide tutt'altro che malvagio - sebbene a tratti giustamente perfido.

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