domenica, dicembre 09, 2007

The Blog that Goes Like This.

Un post di utili informazioni sulla vita londinese e di salaci commenti su vicende italiane, con alcuni aggiornamenti i quali, pur essendo di indole personale, si innestano mirabilmente nella vicenda rendendola vieppiù varia e interessante.

E il primo che coglie la citazione (o meglio, la parafrasi) di cui nel sottotitolo avrà una pinta non appena passa in terra d'Albione (per gli astemi, un succo di cranberry).

Non sono finita per sbaglio nell'anno dieciallaundicesima. Però.

RdM: Dice il dottore che con la nuova terapia devo stare attenta perché potrei avere una gran fame e la pressione sotto le scarpe. RdMarito: Il che cambia esattamente cosa rispetto al tuo stato normale?

Al consorte non è bastato tutto il suo scetticismo per evitare di rotolare sulla poltroncina durante Spamalot . Perché lo sappiamo che sì, va bene, ovvio, il film era meglio, con quella cupezza angosciante e leggera allo stesso tempo: ma son qui che canticchio e saltello da quattro giorni.

Sarà anche il pensiero di non vivere in un Paese tecnicamente laico dove un politico (che per buona misura sarebbe anche tecnicamente di sinistra) sostiene che il matrimonio civile è un sacramento, e non si possono dare diritti ai gay perché ci sono tanti omofobi che si offenderebbero.

Peraltro, continuo a sperare che quelli come lui non si rendano conto di quanti razzisti, nello stesso Paese tecnicamente nato dalla sconfitta del fascismo e del nazismo, si sentano offesi dal fatto che il mio cuginetto di etnia mezza-africana-mezza-orientale abbia la cittadinanza tanto quanto loro.

E, en passant, mi chiedo se altri condannino a gran voce la richiesta di diritti per una categoria di cui fanno parte lo fanno perché (pardon my French) gli piace prenderlo in culo, o perché aspirano a una carica in cui quei diritti sono tutelati - entrando così nelle schiere di quelli che nell'Urbe capitolina son definiti (pardon my French again) "froci col culo degli altri".

Nota critica: sono perfettamente conscia dell'intreccio di omofobia e omosessualità repressa e omofobia repressa e interiorizzata non appena l'omosessualità esce dall'armadio che è tipica delle espressioni di cui sopra. Essendo passati tre lustri dal mio primo coming out e almeno uno dalla decisione di essere out and about, lascio le analisi sul tema in questione a Stefano, che vi si destreggia assai meglio di me, non essendo parte del suo animo appesantito da una piccola camionista.

Che poi essere out and about non è solo giusto buono eccetera, ma fa anche bene alla salute e alla pelle del viso. Davvero.

Comunque, l'infame condizione parrebbe andare meglio. Tanto che mi sono spazzolata ben bene un venerdì e un sabato di shopping dalle parti di Oxford Circus con l'Augusta Genitrice.

La quale Augusta ha dichiarato la sua passione per il Dottore, e Donna Noble non aveva ancora scoperto che Lance, eccetera.

Ah, prima che qualche bel tomo salti fuori con un "oh, guardala lì che sta sempre abbastanza bene per fare shopping" - ma soprattutto per chi apprezza la deliziosa varietà delle sorti umane: le crisi peggiori dell'infame condizione vengono scatenate dalla stanchezza fisica, dai rumori forti, soprattutto se ritmati (esatto: come la musica diffusa all'interno dei negozi - una volta da HMV sono letteralmente finita per terra), dal caldo e spesso dalla folla. E dal bere poca acqua, ma per quello c'è una borsa capiente.

E per Natale anche una borsa capiente e nuova (vista qui, presa in Italia: le delizie della globalizzazione).

Coretto intergenerazionale su Bond Street: Perché lì son fatte bene, eh, che duran dieci anni, non perché son di...

Il motto che da queste parti si passa di madre in figlia potrebbe essere qualcosa sul tono di most attempts at being chic are just cheap chick lit. Magari senza allitterazioni ché fan perdere tempo, e tutto in una sola lingua ché si sta sempre sottotono. Ma la qui presente è anche figlia di suo padre, quindi.

Non è assolutamente una perdita di tempo mettersi in coda per la sarta addetta ai reggipetti da Marks & Spencer (quello tra Marble Arch e Bond Street). Perché c'è una signora che con piglio deciso ti misura e ti dice come orientarti nelle due variabili sotto cui qui si usa catalogare i reggipetti: busto e coppa. E se della tua taglia non ne vendono, ti dice in quali negozi della concorrenza puoi trovarne - e da quale corsetteria in quei paraggi puoi andare a fartene fare su misura.

32 GG, ma in alcuni modelli entro anche in un 32 G. Visto che qualcuno lo chiederà nei commenti, togliamoci il pensiero.

No, sono totalmente priva di pudore in questo senso - e anche se ne avessi avuto, dieci-chili-e-passa di cartella clinica (TAC escluse) mi avrebbero tolto qualunque ritegno a considerare il corpo umano in se stesso un tabù.

Arrossisco all'intromettermi nelle preghiere altrui, fosse anche solo con il mio sguardo. Arrossisco per le dichiarazioni d'amore. Di seni nudi son piene le enciclopedie mediche, i giornali e le spiagge. Il dato fondamentale è che sono monogama e felicemente sposata; poi la quantità di occhi che osservano mio davanzale modello "Centrale del Latte di Parma" è data dalla sorte, dalla posizione dei linfonodi nel corpo umano, dall'orientamento sessuale di chi incrocio sul treno e dal mio fototipo -5 per cui è meglio che su una spiaggia assolata io stia sotto otto strati di stoffa spessa.

Ma veniamo alle cose serie - che quasi dimenticavo: The Bread Bible di Rose Levy Beranbaum è meravigliosa. Ora ho anche la misura da 1/8 di cucchiaino (circa 0.63 ml), e mi sento pronta a conquistare l'universo. Grazie a Elena per avermela fatta scoprire.

Prossima puntata: re-imparare ad essere una lettrice (no, non a leggere: sarebbe un bel paradosso scriverlo...), alla faccia dell'infame condizione.

Ho l'impressione che con una buona dose di banana bread alle noci e cranberries sarà un po' più facile.

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