Sto imparando
cose mai imparate e cose dimenticate. Sento il cerevellino che cresce, i neuroni che si collegano in formazioni degne di acrobati del circo, è meraviglioso. Mangio come un pitone (aspetta che mi faccio una fetta di pane con burro e sostanza stupefacente, ecco fatto, che delizia, dicevo). Sono fondamentalmente felice e convinta di poter fare ottime cose.
Al dunque: a ventotto anni e mezzo sono finalmente la ventidue-enne che volevo essere a diciotto anni.
(L'unico problema è che stare in casa a studiare non aiuta granché le mie doti sociali. Confido nella comprensione di chi mi conosce, eccetera.)