sabato, agosto 12, 2006

Sto imparando

cose mai imparate e cose dimenticate. Sento il cerevellino che cresce, i neuroni che si collegano in formazioni degne di acrobati del circo, è meraviglioso. Mangio come un pitone (aspetta che mi faccio una fetta di pane con burro e sostanza stupefacente, ecco fatto, che delizia, dicevo). Sono fondamentalmente felice e convinta di poter fare ottime cose.

Al dunque: a ventotto anni e mezzo sono finalmente la ventidue-enne che volevo essere a diciotto anni.

(L'unico problema è che stare in casa a studiare non aiuta granché le mie doti sociali. Confido nella comprensione di chi mi conosce, eccetera.)

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