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Non riesco molto a scrivere, ultimamente. Ci sarebbero ispirazioni: e tante. Ci sarebbe da rispondere a Farfi che chiedeva perché in Italia non ci sia Josiah Bartlet ("perché c'è il Vaticano", ma capirete anche voi che vorrei argomentare un po' bene). Ci sarebbe da auspicarci di vedere più donne come Jessica Jones (per tacere di Katina Choovanski), e in subordine di discettare di come alcuni maschi sappiano descrivere delle grandi femmine, femmine vere intendo, e forse è il caso che ci si metta un po' di più ad essere all'altezza. Ora che ci penso, ci sarebbero anche Turanga Leela e il Buffy-verso tutto. Ci sarebbe da raccontare come le borse di studio e i premi di laurea offerti dalle università italiane siano degni di un Polygen - e se non siete d'accordo, probabilmente non avete visto il premio per una Tesi di Laurea e di Dottorato (maiuscole non mie) che tratti studi e ricerche su personaggi della letteratura piemontese legati alla Valle Bormida e alla sua peculiarità linguistica, storica, artistica e culturale. Si potrebbe azzardare che in quegli elenchi si intravede il declino, la chiusura, forse la morte di un Paese - o di quello che è stato un Paese. Ma sono poco loquace, evidentemente. Sono un po' presa ad accumulare mondo (ho iniziato nuove letture, e riletture, e ho deciso di curiosare delle cose che volevo fare da - beh - da quando avevo dieci anni - anche se in altra forma, sebbene in sostanza non troppo diversa), e sono così presa ad essere che non ho tempo di pensarci. O devo solo riprendermi dal fatto che (forse, pare, la lettera ufficiale non è arrivata, ma una mail dal dipartimento di matematica sì, la rileggo ogni mattina appena sveglia e la sera prima di dormire, non è ancora sparita, la mail coincide con quella di chi di dovere, insomma) mi hanno preso qui.