venerdì, maggio 06, 2005

Simonpietro, un anno dopo.

Un anno fa, mentre stava per prendere un treno dopo una notte passata a leggere e a scrivere, Simonpietro era chiamato via. Da un anno, ogni giorno che passa mi mancano la sua saggezza leggera e la sua onestà divertita e la sua dolcezza senza compromessi e il suo sorriso e i suoi occhiali tenuti con il cordino arcobaleno e la fede nella Grazia e la cinefilia e la cultura enciclopedica e umile e la bicicletta e la militanza dura e pura e gentile e il suo mazzo di chiavi da otto chili e - e lui, ecco, che avrebbe saputo cosa dire e cosa non dire e come. E avrebbe anche trovato il tempo per andare a bere una birra e mangiare i krauti del Margyburger.

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