giovedì, giugno 26, 2008

The Beast with a Billion Backs.

La sempre meravigliosa visione cupissima della vita, dell'universo e di tutto quanto - amore in primis. La battuta sui grad student - a cui ho dovuto fermare, o le risate mi avrebbero coperto il film. La dimostrazione elementare della congettura di Goldbach (e, per inciso, che diamine era quella condizione necessaria e sufficiente di teoria dei grafi? Sembrava roba genuina, e probabilmente lo era...). Turanga Leela, la scettica. Come tutto il film possa essere un apologo sull'impossibilità della santità. Un solido tridimensionale circondato da una tassellatura di esagoni (che sembrano proprio regolari). Stephen Hawking (as himself) che non sapeva di saperlo fare. Bender Bending Rodriguez e Philip J. Fry. La citazione da Flatland (la donna-linea). La maglietta con notazione scientifica.

Insomma, un'altro delizioso capitolo della serie di fantascienza più imbarazzantemente intelligente in circolazione.

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