giovedì, giugno 26, 2008

Non è nella loro cultura.

A Cuba hanno cancellato il Pride. Aspetto che il Manifesto di domani imploda (mi spiacerebbe, in fondo). Ma anche no: mi basta quel mio amico che disse "i gay non sono nella loro cultura, sono manovrati da Miami".

"Non sono nella cultura del Paese" è anche il motivo con cui Mussolini giustificò l'assenza di leggi dirette espressamente contro gli omosessuali. Il Duce: non una compagnia in cui vorrei farmi vedere in società.

E i danni della difesa ad oltranza della "cultura primigenia del popolo" ritornano questo editoriale del Guardian che ribadisce, ancora una volta, quanto sia difficile - fisicamente pericoloso, anche - essere una donna di una minoranza etnica nella Londra in cui si parla ai leader (maschi) delle comunità e più che ai cittadini.

(E, Maurizio, no: non me ne importa nulla se Raul Castro si dice che. I vizietti del Lìder non sono i diritti dei cittadini.)

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