Il v(u)oto a sinistra.
Un partito in cui sono stimati esponenti un (ex?) fascista che licenzia un collaboratore perché gay, un nostalgico del Ventennio coinvolto in affari sporchissimi, un membro di un'organizzazione fondata da un franchista che ha sostenuto i peggiori dittatori latinoamericani, un ministro che riesce ad essere razzista e omofoba in due righe (commento di Mastroviti, ieri sera: "E una battuta sulla trisomia 21, no?"), e un gruppo dirigente che si guarda bene dal prenderne le distanze. Un partito in cui non c'è posto, invece, per un compagno che si è fatto la sua bella gavetta e ora cerca di lavorare per i diritti civili. Un partito che finanzia le scuole cattoliche e toglie fondi a quelle pubbliche.
Dei cilici e dei voti di castità non mi importa nulla, quando credo che ciascuno sia libero di vivere la propria sessualità a proprio piacere lo credo per tutti. Mi importano altre cose, però: e in questa imbarazzante compagnia non solo non le vedo promosse, ma le vedo distrutte.
E, per una volta, non penso di essere affatto originale in quel che credo e penso. E quando alle prossime elezioni perderanno, non penso che sarò originale nel non dispiacermi.
Altri post (da alcuni dei quali ho rubato link): Anelli Di Fumo, Ivan Scalfarotto, MMax, Titollo, Luca Sofri. Tutti pericolosi estremisti, come potete vedere.