giovedì, marzo 30, 2006

SECcamente.

AUGURI!

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Telefono Casa.

Devo chiamare agenti immobiliari e affini per andare a vedere case londinesi nella prossima settimana, e in quella dopo. Tenetemi la zampetta (moralmente).

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mercoledì, marzo 29, 2006

You are cordially invited.../Perché vale la pena fare matematica - Il Crossover!

Diventare coniugati: un campo complesso. (Come spesso capita ai crossover, punta a solleticare la geekness dei fan delle serie originali nonché un vago delirio di onnipotenza dell'autrice. Poi passa.)

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martedì, marzo 28, 2006

You are cordially invited.../6

Intanto, Laura ci fa fare un figurone degno degli annunci di matrimonio del NewYork Times (che sono la mia droga della domenica, ma questa è un'altra storia).

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sabato, marzo 25, 2006

Perché vale la pena di fare matematica./11

Perché la felicità può essere un'appendice di terminologia e notazioni. (Ma: tra il primo e il secondo capitolo? Tra il primo e il secondo capitolo?!!??!?!?? Vi pare un posto decente in cui metterlo?)

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Le straniere e il loro paradiso.

I think it's perfectly clear we're in the wrong band oh, ohh Ginger is always sincere just not to one man She calls me up and she says you know that I'm drowning... (Tori Amos, The Wrong Band, in Under the Pink)
Tutte le donne sono belle. Troppo belle per evitare di guardarle. Tutte. E tutti gli uomini che lo sanno meritano rispetto. Prima o poi. Sto cercando di scrivere un post su Strangers in Paradise dai tempi di questo post di Panda. Ma non riesco ad andare oltre a quanto sopra, mi perdo nel racconto di come Francine assomigli a Jennifer Connelly - nel senso che possiede ciò che a dodici anni vedevo in Jennifer Connelly in Labyrinth mentre capivo che tutte le donne sono belle, troppo belle per evitare di guardarle - e lo possiede a prescindere da quanta pancetta mette su perché mangia troppo perché a noi donne ci insegnano fin da piccole che siamo inadeguate che dobbiamo avere meno grasso più borsette più uomini meno sesso; ecco vedete che mi sono persa. Mi perdo a descrivere Casey che sembra scema con le tette rifatte e i codini e il fisico perfetto e quello sguardo che almeno una volta nella vita non puoi evitare di desiderare di passarci una notte di fuoco perché tutte le donne sono belle, troppo belle per evitare di guardarle e non sai perché ma hai l'idea che ci voglia una bionda scema per spiegarti il perché. E Casey che è tostissima, e ascolta gli ZZTop, e non posso spoilerare ed ecco, vedete: mi sono persa. E Darcy Parker che è cattiva, senza pietà, ed è crudele come una donna crudele (e le donne non sono per nulla buone) e in questa crudeltà non può che essere affascinante perché tutte le donne sono belle, troppo belle per evitare di guardarle anche senza bisogno di pensare a come potrebbe - e se vado avanti lo so che mi ci perdo. E la signora Peters - oh, qui me lo ricordo la faccia che ho fatto a quel dettaglio sul suo passato nel casino inenarrabile del sessantesimo numero del terzo volume, con tutto quel che in numero c'era per cui si doveva piangere, ché delle ragazze si trovavano con il cuore spezzato e non è giusto tutte le donne sono belle, troppo belle per evitare di guardarle tanto intensamente da piangere con lacrime d'acqua le loro lacrime di inchistro; e con tutto quello che c'era da sghignazzare perché tutte le donne sono belle, troppo belle per evitare di guardarle e accorgersi di quanto a volte siano semplicemente buffe - e vedete sono partita dalla signora Peters e arrivata a Casey che si fa firmare il reggipetto, visto, mi sono persa. Galleriste rampanti, killer con desiderio di maternità, anatomopatologhe ironiche, agenti dell'FBI, ballerine di Las Vegas, sfruttatrici di prostitute minorenni, madri che si voltano dall'altra parte, giovani modelle anoressiche - tutte le donne sono belle, troppo belle per evitare di guardarle. E poi c'è Katchoo. Katina Marie Choovanski. L'ho tenuta per ultima, certo che l'ho fatto apposta. Una che entra in scena sfottendo e cercando di salvare e di essere salvata e forse spaventando la donna che amerà tutta la vita - poco importa che sia la donna in questione sia ancora una ragazzina, Katchoo è un'artista (Katchoo è L'Artista) e vede e sa come tutte le donne sono belle, troppo belle per evitare di guardarle, anche le donne che non ci sono ancora; Katchoo che fuma, che spara alla sveglia, che fa la prostituta, che mangia bagel, si ubriaca, non ha un vestito nell'armadio, si veste in lungo e si trucca ed è sesso allo stato puro (ma cosa succede in quel bagno? quelle collane scambiate...), che dipinge con addosso solo un paio di jeans e un reggiseno ed è la cosa più privata che ti possano mostrare, che può ammazzare un uomo con le sole mani, che si sposa ma non si sposa, che si incazza per come le donne si facciano raccontare fin da piccole che siamo inadeguate che dobbiamo avere meno grasso più borsette più uomini meno sesso; ecco siamo da capo che mi perdo. E gli uomini che guardano tutte queste, e che si accorgono come tutte le donne sono belle, troppo belle per evitare di guardarle, e chi ci si trova seduto per terra in un appartamento vuoto con solo una foto nel portafoglio mentre il diluvio universale imperversa e passa di lì Pogo in barca (numero geniale, il 39 del terzo volume), e chi a farsi domande in un letto sul cui comodino troneggia una sveglia a forma di ballerina in tutù - finché lei non porta la colazione; e quello per cui qualcuno ha la colazione a letto e qualcuno deve ripiegare sul macchinone non lo puoi afferrare e controllare - ma hai l'impressione che sia qualcosa da trattare con rispetto sovrumano e molto, molto femminile; e tutti gli uomini che lo sanno meritano rispetto. Prima o poi. Come il signor Terry Moore da Houston, Texas - la mente e le mani dietro tutto questo.

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giovedì, marzo 23, 2006

Matematica in cucina.

c=costo dell'uvetta marca "alla carlona" C=costo dell'uvetta marca "extralusso" t=valore del mio tempo passato per separare i chicchi buoni da quelli cattivi nell'uvetta marca "alla carlona", senza contare alcuni termini che proprio non si addicono a una donzella che fa i panini da portare alla riunione del coro della chiesa. Lemma: t>0 Lemma: Sia p la percentuale di chicchi sani nell'uvetta marca "alla carlona". Si ha che pC≤c. Teorema: La qui presente scribacchina, d'ora in poi, prenderà solo l'uvetta stralusso. Le banali dimostrazioni sono lasciate al lettore.

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mercoledì, marzo 22, 2006

You are cordially invited.../5

Ho già trovato qualcosa da mettermi. L'ho affidato all'Augusta Genitrice, ché il fiancé lo veda solo a tempo debito. Ora manca il resto. Suggerimenti, offerte di giri per negozi, consigli che seguirò solo a volte, sono tutti ben accolti. Meglio via mail. Ho intenzione di divertirmi, che diamine.

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You are cordially invited.../4

Ho comunicato all'Ineffabile Relatore del mio cambio di stato civile. Si è congratulato, e mi ha spiegato come sia provato che conviene economicamente. Poi siamo passati a discutere in forma estesa di gente poco onesta, quindi ovviamente di birra e gazzosa; per problemi di tempo non siamo arrivati alle chiacchiere a buon mercato. Spero che (penso che) il fiancé sappia di legarsi (di essere legato) a una per cui il paragrafo precedente ha (dovrebbe avere) due significati (almeno).

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martedì, marzo 21, 2006

Influenza (post sintetico).

Sgrunt.

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lunedì, marzo 20, 2006

You are cordially invited.../3

RdM: ...ti sposi una calvinista, sia pure gaudente. Fiancé: Insomma. RdM: Mi rendo conto che sono troppo fanigottona per essere calvinista... Fiancé: [Sguardo-schiacciasassi] RdM: Era il gaudente a dare problemi? Fiancé: Eh. RdM: Beh, dài. Stiamo anche mangiando lussuosamente fuori casa.* Fiancé: E ora ti rendi conto che ti sei pugnalata alla schiena da sola. RdM: Ehm. Fiancé: Ecco. RdM: Ho anche deciso che [tono solenne on] non mi farò problemi sul costo dell'abito.[tono solenne off] Fiancé: Ma ci mancava anche. RdM: Ovviamente qualcosa riutilizzabile, tipo gonna e camicia... *Un bagel a cranio, caffé, e dolcetto alla California Bakery del Verziere.

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giovedì, marzo 16, 2006

There (and back again).

Mi sono bastati due giorni scarsi, e ora non mi pare possibile aver desiderato di vivere in una città che non fosse Londra.

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domenica, marzo 12, 2006

You are cordially invited.../1

Quasi mi sento una femme fatale. Una di quelle per cui gli uomini compiono gesti di coraggio estremo. Tipo stare seduti per un pranzo di fronte alla propria paura. E alla fine del dolce, affrontarla. Ma, al dunque, è solo il fiancé che è un eroe. E un eroe di gran classe. Come ha mostrato oggi a pranzo quando, tra il primo e il secondo giro di torta, ha - ufficialmente - chiesto - la - mia - mano - davanti - alle - famiglie - riunite.

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sabato, marzo 11, 2006

Tirare giù sei accidenti (possibili) prima di colazione.

Avevo lì esattamente la dose di semola di grano duro necessaria a fare due bei pani siciliani con i semi di sesamo. E la tenevo da conto. E per domani a pranzo non mi sarebbe dispiaciuto tirare fuori uno dei miei pani più ad effetto (nel senso di gran scena senza troppo lavoro). Ho tutto pronto. Ovviamente, nella semola sono entrate le farfalline.

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mercoledì, marzo 08, 2006

Che pretese!

Premessa: della questione conosco solo il quadro generale. Questo, quindi, è un post su un dettaglio. Ripeto: su un dettaglio. Il quadro generale: l'UCOII (Unione Comunità e Organizzazioni Islamiche in Italia) ha un'Intesa con lo Stato italiano da cinque anni circa. Come i suoi omologhi ebraici, luterani ed evangelici di varia natura, buddisti del ramo Soka Gakkai, eccetera eccetera. Come i buddisti, l'UCOII aspetta invano che questa Intesa diventi legge da cinque anni. Ho l'impressione che non siano i correligionari di un noto calciatore con il codino a provocare questo ritardo. L'impressione diventa più forte quando leggo che l'Islam, e solo l'Islam, avrà una Consulta. Occhebbello. Così in Italia abbiamo: il Concordato, per la religione normale [1]; le Intese, per quelli che vogliono fare gli originaloni, che ci troveranno mai; e la Consulta, per tenere d'occhio i musulmani, di cui non ci fidiamo del tutto. Comunque, il dettaglio. Il dettaglio è l'articolo dell'ineffabile Magdi Allam sul Corriere della Sera. O meglio, un paragrafo dello stesso.
[Gli italiani] non possono non essere preoccupati dal fatto che un membro di spicco della Consulta, il presidente dell’Ucoii (Unione delle comunità e delle organizzazioni islamiche in Italia) Nour Dachan, miri invece ad affermare una entità islamica all’interno dello Stato italiano, chiedendo un censimento dei musulmani, la censura dei testi scolastici, le scuole private islamiche, la celebrazione delle feste islamiche nelle scuole, la pausa per la preghiera del venerdì nei luoghi di lavoro, le banche e i mutui islamici, l’erogazione dell’8 per mille ai musulmani e perfino un «bollino verde» per i cibi islamicamente corretti.
Paura, eh? Allora, analizziamo. Scombinerò un po' l'ordine, ma i punti ci sono tutti - controllate.
  1. Un censimento dei musulmani.
  2. Tutti i cattolici sono censiti (anche senza il loro esplicito assenso, ma questa è un'altra faccenda). Tutti i valdesi sono censiti (con il loro esplicito assenso, visto che si contano solo quelli che hanno chiesto di fare parte di una comunità). Immagino che anche le sinagoghe tengano un loro registro (chiedo a chi ne sa: conta il Bar/Bat Mitzvah?). Potrei andare avanti, confido nella vostra comprensione. Pure la facoltà di matematica ha l'elenco degli iscritti (non è religione? Non avete mai cercato di vedere uno spazio di Sobolev).
  3. Le scuole private islamiche.
  4. E chissà quale sarà il prossimo passo: magari far assumere allo Stato degli insegnanti scelti a insindacabile giudizio di un'autorità religiosa.
  5. Le banche e i mutui islamici.
  6. I nomi "IOR" e "Banco Ambrosiano" suonano nuovi?
  7. L'erogazione dell'8 per mille ai musulmani.
  8. Pure essere pari alle confessioni perbene sul modulo delle tasse. Senza vergogna.
  9. La celebrazione delle feste islamiche nelle scuole.
  10. E i bambini inizieranno a pensare che non tutti sono cattolici. Poi che non tutti sono bianchi. Poi potrebbero pensare, e basta. No, meglio evitare. Magari togliamo pure lo studio delle lingue straniere, così evitiamo le influenze demogiudaicoplutomassoniche dei quotidiani stranieri [2].
  11. La pausa per la preghiera del venerdì nei luoghi di lavoro.
  12. A proposito, immagino che anche agli ebrei osservanti possa far piacere aver diritto al sabato libero (no, non è immediato: pensate ai dottori e agli insegnanti).
  13. Perfino un «bollino verde» per i cibi islamicamente corretti.
  14. Come in tutti i Paesi civili ci sono i bollini "kosher" e "halal". Con "Paesi civili" intendo - nella mia esperienza diretta - Francia, Olanda e Stati Uniti. Come è noto, tutti luoghi dove l'Islam regna sovrano incontrastato. Nota a margine: ci sarebbero anche i vegetariani (per religione e non), che non hanno proprio vita facile.
  15. La censura dei testi scolastici - più sotto si spiega: che i testi scolastici italiani siano depurati dalle «notizie palesemente false sull’islam».
  16. Allora, questa è delicata. Ci sono falsità sull'islam nei testi scolastici italiani? Dei conoscenti protestanti mi dicono che nei libri di storia dei figli si trovano dei giudizi su Lutero e Calvino quantomeno tranchant [3]: non escludo che possa esserci qualcosa del genere su Maometto. Nel caso, non sarebbe male almeno discuterne.
E qui dovrei concludere. Ci sarebbe anche l'Angolo dello Zio Tom: Il ministro Pisanu ha gradito i biscotti ai semi di sesamo preparati dalla signora Dachan e offerti con magnanimità ai partecipanti. Eh, come son generosi e come sanno far i dolci gli arabi, signora mia... Come i negri, che c'hanno quello spiccato senso del ritmo, sa? E gli ebrei che son tantotanto bravi con i soldi. Ma non vale la pena di perderci tempo. Ci sarebbe da specificare che sono per una separazione netta tra religione (qualunque religione o posizione filosofica al rigurdo) e Stato. E che sono su questa posizione anche per la mia fede religiosa. (No, non è una contraddizione. Pensateci un po', usando la differenza tra condizione necessaria e sufficiente, e vedrete che non è una contraddizione.) Dovrei concludere con una frase originale, di buon senso, brillante. Non ce l'ho. E ora, via al dibbbattito nei commenti. [1] Non ho poi scritto dell'incontro sulla laicità dello Stato di cui parlavo qui. In sintesi: se avessi ricevuto un euro per ogni volta che è stato detto o sottinteso che le religioni diverse dalla cattolica sono un problema che riguarda solo i migranti (insomma, quelli lì con la pelle non mozzarella), mi ci sarei fatta una serata in un buon ristorante. Sulla stupidità di sostenere una tesi simile in una sala piena di valdesi - solidamente e (a volte fin troppo) orgogliosamente italiani da ottocento anni circa - stenderei un velo pietoso. [2] Storia vera: il mio zio preferito smise di essere fascista nel 1937 (anche) grazie alla lettura quotidiana dei giornali francesi e inglesi. La mia passione per la carta stampata si deve anche ai suoi aneddoti in proposito. [3] Dalle mie memorie scolastiche riemerge quell'idea ripetuta fino all'ovvietà che i protestanti sono tutti cupi e avallano a priori l'ordine costituito. Per quest'ultima affermazione, si prega citofonare al reverendo King.

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Pulizie di casa.

La lista dei link è sistemata (almeno un po'). Stanotte ho già sognato di dover sbaraccare casa. Buongiorno, mese di trasloco.

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mercoledì, marzo 01, 2006

Oscillazioni armoniche.

Ho appena messo sul PiccoloJulian (il lettore di mp3, insomma):
  1. Tori Amos, Boys for Pele
  2. Blind Guardian, Batallions of fear
  3. The White Stripes, Elephant
  4. Oasis, (What's the story) Morning glory?
  5. Billie Holiday, Lady in Satin
  6. New York Philarmonic & Leonard Bernstein, What is Jazz.
In quest'ordine.

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Decisioni in due parole.

Londra, LSE. Perché sono così presuntuosa da voler fare la matematica. (Sì, ho avuto l'imbarazzo della scelta. No, non mi servirà di lezione per il futuro una riflessione su come fossi terrorizzata dalla possibilità di non essere presa da nessuno.) Il fiancé ha il lavoro (io lo ammiro oltre ogni dire). Tra due settimane si va a cercare casa. Si voterà alle politiche con un biglietto aereo di sola andata in tasca. Sarà un mese e mezzo interessante.

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