sabato, aprile 30, 2005

L'avevo detto, io.

(via Vanz sul Microbloggiallo.) Fa piacere non essere la sola a sostenere che geek e nerd siano di una classe superiore anche quando si tratta di cercare un* moros*. Qui, una testimonianza storica di geek cotto della sua dolce metà. (E c'è pure la coppia per antonomasia qui, qui, qui e qui.)

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venerdì, aprile 29, 2005

Bravo test, fa' quello che devi...

...dimmi che sono Lisa Simpson (e non voglio la vostra pietà). Via Chettimar/Boe.

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giovedì, aprile 28, 2005

È uscito l'otto.

La Rai dà il via libera agli spot per l'otto per mille alle chiese valdesi e metodiste. (Non sono certa che gli spot saranno anche in TV o solo alla radio. Se qualcuno li avvistasse, me lo fa sapere che ormai sono curiosa?) Comunque, in tutto ciò continua a tornarmi in mente - sai mai quando ti tornano buoni i film della tua infanzia: Lei: I frati ci darebbero da coltivare un pezzo di terra, ma il vescovo non vuole. Forse perché siamo protestanti. Lui: Beh, fate bene a protestare! (Non c'è bisogno che vi dica da dove viene, vero?)

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mercoledì, aprile 27, 2005

Noterella ironica e autorefereziale a margine di seria questione politica.

Nel post qui sotto sulla censura RAI della pubblicità per l'otto per mille a valdesi e metodisti fioccano i link a atei, anticlericali e radicali. Roba da pensare che 'sti valdesi siano eretici anarchici e un po' bombaroli (i metodisti, con quel nome, lo pensi un po' meno - e poi ci sono i film western con il buon predicatore metodista). Dunque: qui ci sono un po' di foto del moderatore della Tavola Valdese (più o meno, il "primo ministro" nella democratica amministrazione delle chiese metodiste e valdesi). È quello alto, con gli occhiali tondi e l'aria paciosa. Ecco, sono ventiquattr'ore che mi vedo il signor Gianni Genre che sventola la fiaccola dell'anarchia. Sono ventiquattr'ore che ridacchio.

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Erst kommt das Fressen /

dann kommt die Moral. (O forse no. Ma ci sono più cose in cielo in terra, Orazio, eccetera, e i fini e i mezzi forse cadono tra queste.) Su questo articolo di Pfaall prima o poi vorrei tornarci. Intanto lo segnalo.

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martedì, aprile 26, 2005

Otto per mille ma non per tutti.

Le chiese metodiste e valdesi possono pubblicizzare sulla radio RAI la possibilità di devolvere loro l'Otto per mille, ci mancherebbe anche, siamo uno Stato laico. Certo. Non possono dire che questo Otto per mille non sarà utilizzato per il sostentamento dei pastori o per opere di culto ma solo per attività culturali o a favore dei più deboli, non necessariamente organizzate da valdesi o metodisti o cristiani. Non possono citare il principale motivo per cui a due chiese che contano circa 35.000 fedeli arriva l'Otto per mille di circa 170.000 italiani (sono quasi cinque volte tanto). Non possono usare lo slogan "molte scuole, nessuna chiesa", che hanno usato senza problemi negli anni passati. Possono - possiamo - fare un po' di rumore attorno a questa alzata d'ingegno. Inoltre: il manifesto, Liberazione, anticlericale.net, radicali.it, uaar (nuovo!) e un mp3 pieno di dettagli. (Se vi chiedete "perché sulla radio e non in TV": perché i soldi son quel che sono, e il profilo discreto di stampo calvinista, eccetera. In TV i valdesi, i metodisti, i battisti e un po' di altri evangelici si possono vedere a Protestantesimo, a cura di RAI Vaticano [l'ex RAI Giubileo], a domeniche e lunedì alterni, la mattina presto o a notte fonda.)

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Brigitta McBridge è orfana.

Romano Scarpa se ne è andato a giocare con i Balabù.

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Flap flap flap.

La strip di eriadan, oggi. Aggiungete il cielo di Lombardia bello per antonomasia. Voglio le ali. O almeno il brevetto di volo. Flap flap flap.

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sabato, aprile 23, 2005

Scherza coi santi e lascia stare i fanti

(ché il sacrestano della Tosca è un vero viscido, altroché). Ossia: un piccolo giro per giornali e blog a proposito del decadere del Cardinale Joseph Alois Ratzinger dalla carica di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e dell'inizio del pontificato di Benedetto XVI. Allora: PapaRatzi, il Grande Ratzinga (...con i pugni teologici...), il Papa Rex (nel senso di pastore tedesco), sorride come Palpatine e parla come le gemelle Kessler. Gli piacciono i gatti e la birra e ha un fratello maggiore prete (che immagino preghi di non dover spiegare ai bambini del catechismo la storia di Giacobbe e Esaù, almeno nei prossimi tre mesi). Va bene. Poi il relativismo e il liberalismo e l'assolutismo e tutto quello che ci sta in mezzo. Ottimo. Qui si è un po' più grezzi, e si ricordano solo due parole. Due speranze, per la precisione. Qui si crede nei miracoli, e si è ottimisti: cinici, ma orrimisti. Le parole: bambini e Rwanda. (il Rwanda, via Zio.) PS: I diritti degli omosessuali (ad esempio, alla vita) un'altra volta, o faccio notte. PPS: Sul lato svaccato: io quell'accento lo associo a una mia amica - che però è del Baden-Württemberg, non della Baviera. Anche questa amica ama la buona birra (e ne regge un litro senza batter ciglio) e i gatti. È piuttosto femminista, però, e - tocco di surrealismo - nella vita fa la pastora evangelica - e ha posizioni molto liberali anche per una pastora valdese. Vi lascio immaginare quanto possa sghignazzare, altro che gemelle Kessler.

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Perché la mattina

con il caffé mi leggo (anche e non solo) il manifesto? Perché è un giornale in cui si dà la notizia della morte di un matematico come altrove si darebbe solo la notizia della morte di un poeta. E non un matematico su cui hanno fatto un film, o che ha costruito qualche supermacchina che piace tanto alla scienza del nuovo gadget tecnologico (alla Focus, per intenderci), no: un matematico-matematico. Quando morì Hans Bethe - e ripeto: Hans Bethe - solo due giornali italiani diedero la notizia: Stampa e manifesto. Poi è un giornale che mentre tutti parlano del Papa racconta del Segretario di Stato. E non dimentica lo sterminio degli armeni. Ecco perché quasi ogni mattina, con il caffé, mi leggo un giornale che non sempre condivido. Per inciso. Ho letto commenti scandalizzati, ma qualcuno mi vuole spiegare che hanno di male i pastori tedeschi? Ché qui, da gattofili, li si reputa una delle più belle, eleganti e intelligenti creature del Buon Dio. E se uno mi dice che mi muovo come un pastore tedesco lo piglio per un complimento.

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mercoledì, aprile 20, 2005

Come si dice "pappa" in fiorentino?

In breve: il fiancé e la qui presente scribacchina si fanno tre giorni a Firenze, tra sabato e lunedì. Tenuto conto che al liceo il mio soprannome era "pitonessa" (mi spazzolavo il mio pranzo e quello di due vicine di posto), che mia mamma ripete che costa meno vestirmi che nutrirmi, che soffro di ipoglicemia, e (last but not least) che l'appetito del fiancé non è da meno: fuori gli indirizzi, i nomi, i numeri di telefono, i siti, le recensioni, i "mio cugggino mi ha detto che" (non necessariamente tutte queste cose). Due capienti stomaci vi ringrazieranno. PS: Qui si mangia di tutto, solo un po' meno i dolci. Quindi non iniziate neppure a pensare "Ma no, quella bancarella di trippa non gliela nomino nemmeno, tanto le frattaglie non piacciono a nessuno". Rischiate che vi sfidi a un duello di fegato alla veneta.

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martedì, aprile 19, 2005

Monty Pope.

As everybody expected, the Bavarian inquisitor.

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In terra o in cielo, un posto,

(possibilmente: in terra). (No, anche nella casa nuova non li scampate, i post autoreferenziali.) Non ne posso più di dover scegliere il male minore, e fare i conti su chi muore un po' più in là, e fare finta che sia lo stesso o peggio ancora che altro non sia concepibile. Anche se un'altra soluzione non la vedo. (Si sopravvive. Si è diventati esperti, quasi professionali, a questo punto. Almeno in questo. Che poi è condizione necessaria. Ma ecco, ogni tanto ci piacerebbe anche una condizione sufficiente, e ci piacerebbe fosse nostra e solo nostra: magari da dividere con altri, poi, che c'è più gusto; ma in principio solo nostra.)

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sabato, aprile 16, 2005

Giusto per chiarire.

'sa l'è 'sto 'quilibriodinésc, che io vado avanti a citarlo impunemente. Segue spiegazione né carne né pesce, sarà che vado matta per le uova (ahahaha). Se avete dubbi, i commenti stanno lì apposta. Se avete correzioni, prego. Ci sono due o più (chiamiamo questo numero n) esseri, detti giocatori, che hanno ciascuno due o più possibili mosse, dette strategie pure. Ogni "profilo di strategie" (la strategia del primo, la strategia del secondo... la strategia dell'n-esimo giocatore) darà a ciascun giocatore qualcosa, detto payoff. Ciascun giocatore vuole massimizzare il proprio payoff, ché non è masochista. (Nota storica: questo l'hanno inventato John von Neumann e Oskar Morgenstern, mica gli ultimi pirlètta.) Problema: se ci si ferma qui, non sempre c'è un punto di equilibrio - in soldoni, non si sa predire dove va a finire il gioco. Non fossimo tra matematici, si farebbero un po' di esperimenti sul campo. Che si fanno, eh. E sono deliziosi. E viva quelli che fanno esperimenti. E tutto questo genere di cose. Ma nel 1949 arriva un ventiqualcosenne, tale John Forbes Nash, jr., che c'ha da scrivere una tesi di dottorato. Il signor Nash è un matematico (anche von Neumann era un matematico, oltre a molte altre cose e geniale in quasi tutte; Morgenstern era un economista, invece). Dicevamo: Nash è un matematico. Quindi, per risolvere un problema, se ne fa uno più grande. (Questo potrebbe portare a dire che la matematica è una disciplina in cui le femmine possono naturalmente eccellere, ma noi non arriveremo a tanto.) Nash non considera più le strategie pure del giocatore "i" di cui sopra. Considera le (mo' vi spiego, leggete e non spaventatevi) distribuzioni di probabilità sulle strategie del giocatore "i". Ora buoni, vi ho detto che vi spiego. Anzi, faccio un esempio: diciamo che fate "pari e dispari" con un'amica. Prima potevate scegliere se puntare su "pari" o "dispari" (strategie pure), ora potete scegliere anche di puntare su "30% pari, 70% dispari", "50% pari, 50% dispari", e in generale tutto quello che ci sta tra "100% pari, 0% dispari" e "0% pari, 100% dispari": che poi sono la "pari" pura e la "dispari" pura, che si riducono a caso particolare. Il caso per più di due strategie è uguale-uguale, solo che ci saranno più di due percentuali per ogni combinazione (la percentuale "0%" è sempre una percentuale!). E il payoff? (Se ve lo siete chiesti da voi, bravi.) Facciamo che se il payoff di i per il profilo di strategie s era u(s) e il payoff di i per il profilo t era u(t), il payoff (che però ora si chiama utilità) di i per 30%s+70%t è 30%u(s)+70%u(t); e in generale data una sistribuzione di probabilità (p,q) il payoff di ps+qt è u(ps+qt)=pu(s)+qu(t). Certo, questo vuol dire che è lo stesso avere 1000€ di sicuro o 2000€ se viene testa e nulla se viene croce: ma la linearità è tanto elegante è tanto, tanto comoda. E ora: l'equilibrio di Nash. Il signor Nash dimostra che: se si hanno un numero finito di giocatori, ciascuno con un numero finito di strategie, c'è sempre un profilo misto in cui nessun giocatore aumenta la propria utilità cambiando la propria strategia. Quindi, per l'assunzione di non-masochismo di cui sopra non la cambia. Quindi il gioco si ferma lì. Quel "lì" lo chiamiamo "equilibrio di Nash". (Lacrimuccia. Scusate. Glomp. Aaahh, sospiro.) (Mi ricompongo.) Come questo possa essere al dunque bastardo (pardon my French), come si dimostri tanta beltà, cosa c'entrano i parameci e il dottor Strangelove, un'altra volta - se vi va.

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Good morning / good morning / it's great to stay up late.

La colazione con i giornali è piacere paragonabile solo alla colazione con la propria dolce metà. Si manda giù con calma il muesli (oggi, versione calda), sgranocchiando le nocciole a parte; si luma il mondo appollaiati sullo sgabellone in cucina, si sorseggia il té o il caffé, ci si incazza e si parteggia protetti dal lieve ottundimento degli ultimi residui di sonno. Poi si cerca di far quagliare un pezzetto di pupattola (i raffinamenti dell'equilibrio di Nash: non so quanto sarà utile, ma intanto me li ripasso) e al posto di Ritzberger (teorico dei giochi austriaco) si scrive Ratzinger. (Seriamente: il miglior articolo a proposito della successione papale, imho, sta qui. Il Corriere è ancora dietro ai siti dei fan di Ratzinger, oh-come-siamo-moderni.)

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giovedì, aprile 14, 2005

(...)

Non torno subito, ma presto.

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sabato, aprile 09, 2005

Un laico può parlar bene del Papa (senza sbracare)?

Sì. In breve: in edicola c'è il nuovo numero di Diario della settimana, in cui si scrive (anche) di Karol Woytila e di Giovanni Paolo II. Ci sono le analisi e le critiche che si sono sentite poco, e gli elogi che si sono sentiti ancora meno - quelli composti, tanto più rispettosi quanto meno genuflessi. Soprattutto: la storia di un essere umano molto, molto interessante. Insomma: se avete tre euro, vale la pena. (C'è anche una foto dell'Arcivescovo Woytila con un canguro che sa mettere addosso un enorme sorriso e una gran tenerezza. Non che sia importante.)

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venerdì, aprile 08, 2005

I Grandi Piani della Storia dell'Opera/1.

(Ossia: i danni di Puccini e della teoria dei giochi.) È il 1800, sei un patriota italiano appena fuggito dalle perfide prigioni papaline di Castel S.Angelo. Ti rifugi in una chiesa (S.Andrea della Valle, per la precisione) e incappi in un simpatico giovane, non terribilmente portato al pensiero astratto ma di buona volontà, che sai avere a cuore la tua causa. Il Dungeon Mast... ehm, il librettista ti mette lì un sacrestano claudicante e la fidanzata del pischello, ché l'atto ha da passare e non sei certo tu il protagonista. Ma nulla di che, per quanto ti riguarda: ti basta stare acquattato nella cappella di famiglia. Segue tête à tête con il giovanotto. Qual'è il vostro disegno? - chiede. Risposta: A norma degli eventi, uscir di Stato / o star celato in Roma. Traduzione: Secondo come butta, o taglio la corda all'estero o resto ben nascosto qui. Osservato che la strategia "girare per piazza San Pietro con un cartello che dice Ehi, sono evaso e sono qui" è fortemente dominata, ergo non equilibrio di Nash e quant'altro - euristicamente: ti porta a farti molto, ma molto male: quindi la eviti - lasciamo al lettore la banale dimostrazione di come la risposta fornita può pacatamente dirsi idiota. Comunque. Sono sette anni che ascolto la Tosca, e solo l'altro giorno mi sono accorta di quanto quel passo sia improbabile. Improbabile anche per un libretto d'opera, intendo. Nella mia profonda ignoranza in materia musicale (che desidero solo colmare - e, a questo punto è dovuto un grazie, Giorgia), la trovo uno dei piaceri della vita. L'Eroina Melodrammatica Metatestuale! Il Tenore Pisquano Patriota! Il Baritono Sadico Sensuale! Passione e Risorgimento! Il secondo atto, diamine - solo quell'interrogatorio in recitato con la cantata di Paisiello in sottofondo varrebbe tutta un'opera; poi le arie, chiaro, e Vissi d'arte e tutto il resto... Scarpia, con quell'entrata in scena meglio di Darth Vader: i ragazzini fanno festa, tu batti il tempo (sì-festé-ggilà-vittò-riasì-festè-ggi...) con il piedino, e (ottoni cupissimi, da paura - pausa) lui: Un tal baccano in chiesa! Bel rispetto! Tosca è tanto così dall'essere un'oca morta, e tanto più sembra avvicinarvisi tanto meno lo è (dev'essere una faccenda di superfici non orientabili). Con l'aria svanita, il piano pronto (io già raccolsi oro e gioielli / una vettura è pronta: due versi, una fuga organizzata meglio che Mission Impossible), e un coraggio fisico senza pari. E pure Cavaradossi, diamine. Non puoi non parteggiare per uno così. Una vita a sopravvivere alla polizia politica e alla fidanzata patologicamente gelosa - e la prima parte è quella facile. Scemo come un tenore scemo, eh: ma al Vittoria! io faccio sempre partire una piccola ola. Anche quando questo significa offrire ai frequentatori di una certa biblioteca milanese lo spettacolo di una scribacchina che saltella sulla sedia con in mano una copia di Stability and Perfection of Nash Equilibria.

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giovedì, aprile 07, 2005

C'hanno il Bagaglino in bibliografia?

Ieri al TG, il solito grande scoop a tema scientifico: il solito studio inglese ha trovato connessioni tra l'attività sessuale e il mal di testa. Esattamente, sì. Mia mamma e io ci guardiamo. Prima che una delle due possa dire Caro ho mal di testa, iniziamo a ridere - e andiamo avanti per cinque minuti. (Inizio a rivalutare A Beautiful Mind.)

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mercoledì, aprile 06, 2005

16 febbraio 1848.

(Poi, promesso, cercherò di passare anche a qualcosa di più leggero: ché sennò 'sto blog mi diventa troppo protestante - in tutti i sensi.) Ho scritto un lungo e un po' lamentoso post, in cui mescolavo aneddoti personali, Camillo Benso conte di Cavour e Peter Parker a.k.a. Spiderman. Non penso che lo pubblicherò. Però mi sembra giusto segnalare comunque quello che al post ha dato il la. Leggo qui, in un articolo che tratta soprattutto di altro: domenica la RAI ha cancellato la trasmissione del culto evangelico - perché tutte le domeniche la RAI non trasmette solo la messa cattolica (in televisione, a metà mattina) ma anche un omologo protestante (all'alba e alla radio). Ma è morto il Papa e, per ricamare sulla metafora di Genre, l'articolo otto viene dopo l'articolo sette; molto dopo. Il rispetto per il dolore altrui è immutato, per quanto si sforzino non riusciranno a togliermelo. D'altra parte, però, come italiana protestante mi sento molto offesa. E penso che mi basterà un'altra goccia (e ultimamente è stato un diluvio) per far traboccare il vaso, per giungerere alla conclusione di non poter essere più italiana e protestante. Alla fede non posso rinunciare. I facili conti sono lasciati al lettore. (Postilla: il titolo. Il giorno prima della pubblicazione delle lettere patenti con cui Carlo Alberto di Savoia, Re d'Italia, concesse ai valdesi italiani i diritti civili. Come poter votare, avere accesso all'istruzione pubblica, vivere anche fuori dal ghetto in cui erano rinchiusi.) Update delle 12:30. La protezione civile mi ha appena scritto un SMS. Se vai a Roma per omaggio Papa (evidentemente, non è concepibile andare nella capitale a fare altro) usa mezzi trasporto collettivo (solo per il Papa, eh). Preparati a code organizzate ma molto lunge (solo per il Papa, già...). Caldo di giorno fresco di notte (chi l'avrebbe mai detto).

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lunedì, aprile 04, 2005

Piume (il trailer).

Feathers gioca a carte, su Zia Rebecca.

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venerdì, aprile 01, 2005

Femmine.

(On a lighter note.) Un post, una colonna sonora.

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Una prece.

"Tutto il mondo prega per il Papa." Gli atei non ce li vedo molto, a pregare, e così anche gli agnostici. Poi ci sono quelli che il Papa non l'hanno nemmeno sentito nominare, o ne hanno una vaga idea, o ancora non gliene importa molto: quanti di voi sanno dirmi qualcosa dello scitoismo a parte "ehm... Giappone, più o meno"? Non vedo perché non debba valere anche il viceversa, almeno in parte. Prendiamo anche solo il piccolo sottinsieme di mondo detto cristiano, va bene. Facciamo finta che all'interno di questo il porgere l'altra guancia e tutto questo genere di cose siano pratica diffusa e naturale, o che il pontificato di Karol Woytiła sia ammirato e rispettato all'unanimità senza batter ciglio. Ecco, prendiamo questo simil-mondo - che, a quanto mi è dato di vedere, è il mondo in cui vive una buona parte dei giornalisti italiani. Ma anche in questa utopia (o distopia, forse) mi piacerebbe pensare che le preghiere siano qualcosa di delicato. Di estremamente intimo, e non uso il termine a caso. Puoi condividere le preghiere con qualcuno, ma è un atto di estrema fiducia. Dire di pregare per qualcosa è esporre una parte di se stessi molto profonda. Si può fare: per una causa altissima (sto pensando a Martin Luther King), o in preda a un sentimento davvero incontrollabile. Ma di fronte a una causa altissima - o a un sentimento così forte - un minimo sindacale di pudore dovrebbe scattare anche al giornalista più cinico. (No, eh?) E se non scatta, ecco il mio sentimento incontrollabile, la mia piccola richiesta - molto, molto terrena. Per piacere, signori sconosciuti, non ditemi se e cosa sto pregando. Chi lo deve sapere lo sa già. Grazie.

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